17-04-2014
Anche una Tac può essere un rischio per la salute. Le radiazioni a bassa intensità aumentano il rischio di sviluppare il cancro. A queste conclusioni è giunto l'Istituto Ramazzini, dopo una lunga serie di esperimenti su circa 10.000 ratti. A parlarne, a margine del congresso nazionale della Società italiana tumori a Bologna, è Fiorella Belpoggi, direttrice del centro di ricerca "Cesare Maltoni" dell'istituto Ramazzini. "Prima di fare una Tac per ogni minima cosa, pensiamoci bene - avverte Belpoggi - il consumismo anche in questo tipo di prestazioni sanitarie è all'opposto rispetto alla difesa della salute". Le radiazioni a bassa intensità, spiega Belpoggi, potrebbero essere all'origine dei tumori al pancreas e alla mammella. Se a queste onde si associano anche gli effetti di un campo magnetico, "l'incidenza puo' essere di tre volte superiore". I risultati degli esperimenti sono stati presentati al congresso in una relazione di Morando Soffritti, della direzione scientifica del Ramazzini. "E' noto da oltre 100 anni che l'esposizione a radiazioni ionizzanti determina l'aumento di rischio di tumori - scrive Soffritti - studi epidemiologici hanno evidenziato che il rischio di cancro si manifesta a livelli espositivi molto bassi", ovvero al di sotto di 10-20 rad. Per confermarlo, l'istituto Ramazzini ha dunque condotto numerosi esperimenti su ratti in giovane età, scoprendo che "la dose più bassa di 10 rad ha un effetto cancerogeno per la mammella e il pancreas". In un secondo esperimento, poi, alcuni ratti sono stati esposti sia a radiazioni di bassa intensità sia a campi magnetici, evidenziando un'incidenza del cancro al seno "tre volte superiore".