FAI TROPPE FOTO? LA TUA MEMORIA E’ A RISCHIO.

09-03-2016

Gli strumenti tecnologici che utilizziamo ogni giorno per fotografare i più svariati momenti potrebbero mettere a rischio la nostra memoria, facendola atrofizzare tanto da doverci poi affidare a delle “memorie esterne”. E’ quanto emerge da un recente studio condotto negli USA dalla psicologa Linda Henkel, della Fairfield University del Connecticut, secondo la quale scattare troppe foto, alla lunga, potrebbe danneggiare la nostra capacità di ricordare i dettagli. “Credo che stia succedendo questo – spiega la ricercatrice – stiamo utilizzando le nostre fotocamere come memorie esterne. Ci aspettiamo che ricordino le cose al posto nostro, così non dobbiamo perdere tempo a concentrarci troppo su di esse per focalizzare i particolari da ricordare”. La nostra memoria, a quel punto, non avrà la necessità di sforzarsi di ricordare, e si affiderà semplicemente a un supporto esterno.
Per dimostrare la sua teoria, la Henkel ha condotto una serie di esperimenti, chiedendo ad alcuni studenti di scattare foto ad alcune opere esposte in un museo e ad altri di osservarle senza immortalarle. Il giorno successivo, interrogandoli su ciò che ricordavano, i ricercatori si sono resi conto di come i giovani che avevano scattato foto fossero in grado di ricordare con più difficoltà i dettagli. Secondo la psicologa che ha condotto la ricerca, le persone fotografano soprattutto per comunicare agli altri il proprio stato d’animo e la propria condizione, e non più per ricordare. Sarebbe dunque cambiata la motivazione per cui scattare foto: in passato lo si faceva per rendere “eterno” un momento memorabile; ora invece lo si fa, sotto l’influenza dei social network, per raccontare la propria vita e affermare la propria identità. Anche in questo caso, come sempre accade quando si abusa di qualcosa, il continuo voler fotografare ogni momento della propria vita sta assumendo connotazioni negative, influenzando soprattutto la personalità dei più giovani. Sarebbe dunque opportuno tornare ad essere più selettivi e provare a godersi i momenti, piuttosto che volerli condividere immediatamente con chi è a chilometri di distanza da noi. E soprattutto, come consiglia la Henkel, bisognerebbe scattare le foto con la macchina fotografica e poi riporla. Solo in un secondo momento sarebbe opportuno, per mantenere viva la memoria, riguardarle e condividerne il ricordo con altre persone.

 

http://pss.sagepub.com/content/early/2013/12/04/0956797613504438.abstract

http://www.psychologicalscience.org/index.php/news/releases/no-pictures-please-taking-photos-may-impede-memory-of-museum-tour.html

http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/10507146/Taking-photographs-ruins-the-memory-research-finds.html

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