18-04-2014
Un antibatterico comunemente impiegato nei saponi per le mani, nei dentifrici e in altri prodotti per l'igiene, il triclosan, è in grado di ostacolare la contrazione dei muscoli andando a colpire direttamente il 'cuore' delle cellule muscolari. Lo dimostrano i test condotti dai ricercatori dell'Università della California e del Colorado, che sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) chiedono nuove restrizioni all'uso di questa sostanza pericolosa per l'ambiente e, potenzialmente, anche per l'uomo. "Il triclosan si trova praticamente in ogni casa ed è diffuso nell'ambiente", spiega il coordinatore dello studio Isaac Pessah. La conferma viene anche dai dati dell'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente, che rivelano come tracce di triclosan possano essere facilmente trovate negli organismi acquatici, dalle alghe ai delfini, cos' come nel corpo umano, sia nelle urine che nel sangue e nel latte materno. Il pericoloso potenziale di questo antibatterico era già stato dimostrato con diversi test in provetta, ma ora anche gli esperimenti sugli animali lasciano pochi dubbi: il triclosan blocca i canali proteici che fanno entrare gli ioni calcio nelle cellule muscolari, impedendone la contrazione. Nei topi, triclosan ha fatto registrare una riduzione della funzione cardiaca pari al 25% e un calo del 18% della forza della presa (parametro di solito usato per valutare la gravità delle malattie neuromuscolari). Nei pesci di acqua dolce si è invece registrata una riduzione dell'attività natatoria. "Siamo stati sorpresi dal modo con cui l'attività muscolare è stata indebolita in organismi così diversi sia per quanto riguarda il muscolo cardiaco che quello scheletrico", commenta uno degli autori dello studio, Bruce Hammock. Secondo gli esperti è ancora presto per poter dire con certezza se triclosan sia pericoloso anche per l'uomo oltre che per l'ambiente e gli animali. Le preoccupazioni comunque continuano a crescere, e per questo i ricercatori rivolgono un appello alle agenzie regolatorie affinchè introducano nuove restrizioni all'uso dell'antibatterico.