18-04-2014
Il cibo spazzatura, secondo una ricerca inglese, favorisce e accelera la depressione. Se il cibo provoca sbalzi del valore di zuccheri nel sangue, si possono verificare scompensi a livello cerebrale e sul sistema endocrino. Gli alti livelli di antiossidanti in frutta e verdura sono ritenuti un toccasana contro la depressione. Un altro fattore importante è la diversificazione dei cibi. Chi consuma alimenti grassi, molto zuccherati e lavorati ha il 60% in più di cadere in depressione rispetto a chi basa la propria dieta su frutta, verdura e pesce. Lo conferma l'University College London che ha pubblicato sul British Journal of Psychiatry il primo studio sulla relazione dieta e salute mentale. Sono stati analizzati 3486 uomini e donne la cui età media si aggirava sui 55 anni. I partecipanti hanno completato un questionario sulle loro abitudini alimentari e 5 anni dopo sono stati sottoposti a test psicologici per stabilire la predisposizione alla depressione e la soddisfazione personale. I risultati hanno evidenziato la tendenza al "male di vivere" in chi predilige il cibo spazzatura. I ricercatori hanno avanzato diverse ipotesi sulla relazione dieta-stato mentale. Innanzitutto credono che gli alti livelli di antiossidanti in frutta e verdura siano un toccasana contro la depressione. Broccoli, cavoli, lenticchie, spinaci e ceci sarebbero il cibo per la mente migliore. Altro aspetto è la diversificazione degli alimenti: una dieta varia dà più soddisfazione rispetto al concentrarsi su poche tipologie di cibo. Effetto inverso invece quello provocato dal junk food. Eric Brunner, uno dei ricercatori, afferma: «Se la dieta si basa su alimenti che provocano sbalzi del valore di zuccheri nel sangue, si possono verificare scompensi a livello cerebrale e sul sistema endocrino con effetti yo yo sull'umore».