19-04-2014
La rivista online ”Le Scienze” del gruppo Espresso-Repubblica pubblica i risultati di uno studio epidemiologico condotto da ricercatori del Rhode Island Hospital e della Brown University. La ricerca mostra come il significativo aumento dei livelli di nitriti e nitrati nell'ambiente e negli alimenti sia correlato all'aumento della mortalità a causa delle malattie di Parkinson, di Alzheimer e del diabete. Per giungere a questa conclusione la ricercatrice Suzanne De La Monte e i suoi collaboratori hanno confrontato l'andamento dei tassi di mortalità dovuti a svariate patologie, con quello dei livelli di esposizione dell'uomo a nitrati, nitriti e nitrosammine dovuta a cibi conservati e preparati e ai fertilizzanti. Attraverso una complessa e approfondita analisi statistica dei dati, i ricercatori hanno potuto constatare che per la maggior parte delle malattie considerate non si evidenziava alcuna correlazione, che invece si poteva rilevare nel caso di Parkinson, Alzheimer e diabete. La considerazione inappuntabile degli studiosi è che "siamo diventati una generazione delle nitrosammine". In pratica ci siamo diretti verso una dieta ricca di ammine e nitrati, che porta a un aumento della produzione di nitrosammine. Siamo sottoposti a una crescente esposizione per l'abbondante uso di fertilizzanti agricoli a base di nitrati. Non solo li consumiamo nei cibi preparati ma essi arrivano nelle nostre fonti alimentari anche attraverso il dilavamento del suolo e la contaminazione delle acque". Riferendosi a Parkinson, Alzheimer e diabete, ha aggiunto la De La Monte, "Tutte queste malattie sono associate a un accresciuta resistenza all'insulina e a danni al DNA. I loro tassi di prevalenza sono in drastica salita da decenni e non mostrano segno di raggiungere un plateau. Considerato il lasso di tempo relativamente breve associato a questo cambiamento nell'incidenza e nella prevalenza di queste patologie, riteniamo che sia correlato a una esposizione e non a eziologie genetiche". Tutti i dettagli sono contenuti in un articolo pubblicato sul "Journal of Alzheimer's Disease.
I nitriti vengono spesso aggiunti come conservanti degli alimenti, specie in quelli di origine animale come i salumi, per prevenire la produzione di tossine. Oltre che come conservanti possono essere usati come coloranti ed esaltatori del gusto. Per reazione chimica fra nitriti e diverse proteine possono poi formarsi le nitrosammine, soprattutto in condizioni di forte acidità quali quelle che si trovano nello stomaco. Le nitrosammine sono notoriamente molto reattive a livello cellulare e possono alterare l'espressione dei geni e danneggiare il DNA, con esiti fondamentalmente simili a quello dovuti all'invecchiamento. Secondo i ricercatori è possibile che l'esposizione cronica a nitriti e nitrati attraverso i cibi preparati, l'acqua e i fertilizzanti sia responsabile dell'attuale andamento epidemico di tali malattie e dei crescenti tassi di mortalità ad esse associati. Ma i danni di queste sostanze vanno ben oltre. L'ente Americano Food and Drug Admistration ha definito le nitrosammine come "uno dei più potenti gruppi di sostanze cancerogene mai scoperto". E secondo l'Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, il consumo eccessivo di insaccati con conservanti è una della cause accertate di cancro allo stomaco.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19542621
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19363256