22-03-2016
In genere, quando ci troviamo di fronte a delle ferite, agiamo in maniera molto semplice e abituale: disinfettiamo la parte, la teniamo asciutta e pulita e, se è necessario, applichiamo un cerotto o una medicazione. Pochi sanno, però, che la cicatrizzazione delle ferite può essere accelerata attraverso l’alimentazione e alcuni rimedi naturali. Ne ha parlato a Roma, durante il congresso Corte, Conferenza italiana per lo studio e la ricerca sulle ulcere, piaghe, ferite e la riparazione tissutale, il professor Giovanni Scapagnini del Dipartimento di Medicina e Scienza per la Salute dell’Università del Molise. Secondo Scapagnini, un apporto di proteine adeguato è essenziale per una corretta guarigione. Non solo: in questo processo di guarigione e cicatrizzazione un ruolo di primaria importanza sarebbe ricoperto anche dalla vitamina A, che stimola i meccanismi di ricrescita della pelle, e dalla vitamina C, necessaria per la formazione del collagene e per una corretta funzione immunitaria, oltre ad essere anche un antiossidante dei tessuti. Ma queste non sono le uniche sostanze che consentono una migliore e più rapida guarigione delle ferite. La bromelina, un enzima vegetale presente nell’ananas, somministrato in persone con ferite da trauma o dopo interventi chirurgici, riduce il gonfiore, il bruciore, il dolore e i tempi di guarigione. La centella asiatica e l’aloe vera sono piante medicinali utili a trattare i problemi della pelle, come appunto le lesioni. Numerose altre sostanze contenute in alimenti comuni o piante, sono oggetto di ricerche sperimentali e cliniche: tra quelle più interessanti vi sono le catechine del tè, i flavonoidi del cacao, l’idrossitirosolo dell’olio di oliva, e soprattutto la curcumina, che conosciamo molto bene. La curcumina, infatti, è il principio attivo più conosciuto e più ricco di proprietà della curcuma. Noto antinfiammatorio e antiossidante, agisce sui tempi di guarigione delle ferite, soprattutto in caso di ulcere cronicizzate. Secondo Scapagnini , la curcumina “comporta l’attività di una rete intricata di eventi biologici che coinvolgono cellule del sangue, mediatori tissutali, citochine e fattori di crescita”. “Ricerche sviluppate nel nostro e in altri laboratori – continua - hanno evidenziato che uno dei principali meccanismi di azione della curcumina e di altri polifenoli è legato alla specifica capacità di attivare un fattore di trascrizione fondamentale per la sopravvivenza cellulare allo stress, l’Nrf2, e parallelamente inibire l’Nfk-B, un segnale fondamentale nell’innescare i processi infiammatori e di morte programmata. Anche i polifenoli dell’olio d’oliva, l’idrossitirosolo e l’oleuropeina sono stati recentemente esplorati per ottimizzare aspetti legati alla qualità della guarigione delle ferite, e un recente studio clinico ha dimostrato l’efficacia dell’assunzione di olio di oliva nel ridurre i tempi di guarigione post chirurgici“, conclude.