SCOPERTE POTENTI MOLECOLE CHE COMBATTONO L’INVECCHIAMENTO.

23-03-2016

Anche se la ricerca della Fontana della Giovinezza risale agli antichi greci, il tentativo di vivere per sempre continua ancora oggi. Infatti, secondo i ricercatori, la capacità di rallentare il processo di invecchiamento sarebbe la più importante scoperta medica dell’era moderna. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Oncotarget da ricercatori della Concordia University a Montreal e della Quebec-based biotech company Idunn Technologies, potrebbe aver scoperto un fattore importante: estratti di piante contenenti i sei migliori gruppi di molecole antinvecchiamento mai viste prima. Per lo studio, il team di ricerca ha realizzato lo screening di più di 10.000 estratti di piante che potrebbero aumentare la durata della vita nel lievito. Perché il lievito? Perché l’invecchiamento procede in modo simile sia nel lievito che negli esseri umani. Per tale motivo viene considerato il miglior modello cellulare per capire come avviene il processo antinvecchiamento.
”In totale, abbiamo scoperto sei nuovi gruppi di molecole che rallentano l’invecchiamento del lievito“, dice Vladimir Titorenko, autore dello studio e Professore presso il Dipartimento di Biologia della Concordia University. Egli ha effettuato lo studio con un gruppo di studenti della Concordia ed Eric Simard, il Fondatore della Idunn Technologies. La scoperta ha importanti implicazioni non solo nel rallentare il processo di invecchiamento, ma anche nel prevenire alcune malattie associate con l’invecchiamento, compreso il cancro. ”Piuttosto che concentrarsi sulle cure delle singole malattie, interventi sui processi molecolari dell’invecchiamento possono contemporaneamente ritardare l’insorgenza e la progressione della maggior parte dei disturbi legati all'età. Questo tipo di intervento può avere un effetto straordinario non solo sull’invecchiamento sano, ma anche sull'aumento dell’aspettativa di vita“, dice Simard, il quale rileva che tali nuove molecole saranno presto disponibili in prodotti commerciali. “Questi risultati forniscono anche nuove intuizioni sui meccanismi attraverso i quali le sostanze chimiche estratte da alcune piante possono rallentare l’invecchiamento biologico”, dice Titorenko.
Uno di questi gruppi di molecole è il più potente intervento farmacologico sull'estensione della vita, mai descritto nella letteratura scientifica: si tratta di un estratto specifico della corteccia di salice. La corteccia di salice era comunemente usata da Ippocrate per la cura di diversi disturbi. In particolare le persone venivano invitate a masticare corteccia di salice per alleviare il dolore e la febbre. Lo studio ha dimostrato che essa aumenta la durata della vita media e massima del lievito di birra, dal 475 per cento al 369 per cento, rispettivamente. Il potenziale della corteccia di salice nel prolungare la vita, come dimostrato dai risultati della ricerca, è di gran lunga superiore a quello della rapamicina e della metformina, i due migliori farmaci noti per i loro effetti antinvecchiamento. “Questi sei estratti non sono tossici e presentano benefici per la salute già riconosciuti anche negli esseri umani”, dice Simard. Nonostante il successo della sperimentazione, Idunn Technologies sta collaborando con altre quattro Università per sei programmi di ricerca, per andare oltre il lievito e lavorare con un modello animale di invecchiamento, così come con due modelli di cancro.

 

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-03/cu-cpe031516.php

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