LE 5 ATTIVITA’ PIU’ IMPORTANTI DELLA CURCUMA PER L’ORGANISMO UMANO.

24-03-2016

La curcuma (Curcuma longa) è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Zingiberacee che include anche lo zenzero, coltivata in maniera estensiva in India, Asia, Cina e altri paesi a clima tropicale. La curcuma ha una lunga tradizione come spezia ed erba medicinale nella medicina cinese e ayurvedica, in particolare come agente antinfiammatorio ed epatoprotettivo. Pianta ricca di amidi, che rappresentano circa il 50% del suo peso, contiene un principio attivo, la curcumina, curcuminoide dal caratteristico colore giallo, al quale sono attribuite le principali attività farmacologiche. La curcumina è utilizzata anche come colorante alimentare naturale (E100).

ATTIVITA’ ANTINFIAMMATORIA

L’azione antinfiammatoria della curcumina è stata testata su modelli animali di infiammazione acuta, cronica e subacuta, dove è risultata pari a quella del cortisone e fenilbutazone. In studi su animali con artrite indotta, la somministrazione di curcuma ha ridotto in maniera significativa infiammazione e gonfiore. La curcumina ha mostrato di inibire l’aggregazione dei neutrofili, la produzione di acido arachidonico e dei neutrofili durante gli stati infiammatori. L’attività antinfiammatoria ha mostrato effetti benefici in alcune patologie.

- ARTRITE REUMATOIDE: In uno studio condotto per confrontare la curcumina con antinfiammatori non steroidei in 18 pazienti affetti da artrite reumatoide, la somministrazione di 1200 mg/die di curcumina per 2 settimane ha migliorato rigidità mattutina, capacità di movimento e gonfiore articolare. Questi risultati sono stati paragonabili a quelli ottenuti con l’assunzione di 300 mg/die di fenilbutazone (FANS).

- PROCTITE ULCERATIVA E MORBO DI CROHN: In uno studio clinico è stato somministrato un estratto standardizzato in curcumina (99.5%) a 5 persone con proctite ulcerativa e 5 con morbo di Crohn. A 3 donne e 2 uomini con proctite ulcerativa (localizzata nel retto, è la forma più comune e benigna di colite ulcerosa) furono somministrati 550 mg di curcumina 2 volte al giorno per 1 mese; in seguito 3 volte/die per un altro mese. Tutti i pazienti riportarono miglioramenti nei sintomi, 2 soggetti eliminarono i loro farmaci e 2 ne ridussero la quantità assunta. Altri 5 soggetti con morbo di Crohn seguirono un regime leggermente diverso (360 mg di curcumina 3 volte/die) per 1 mese e in seguito la stessa quantità 4 volte al giorno per altri 2 mesi. Quattro dei 5 pazienti mostrarono miglioramenti nel punteggio dei sintomi (frequenza delle evacuazioni, dolore addominale, crampi).

ATTIVITA' ANTIOSSIDANTE E CHEMIOPREVENTIVA

La curcumina mostra una potente attività antiossidante, paragonabile a quella delle vitamine C ed E. In studi in vivo e in vitro ha mostrato di inibire la carcinogenesi in tre fasi: promozione, angiogenesi e crescita tumorale. In due studi sul cancro al colon e alla prostata, la curcumina ha mostrato di inibire la proliferazione cellulare e la crescita tumorale. Curcuma e curcumina sono anche in grado di sopprimere l'attività di alcuni comuni mutageni e carcinogeni in alcuni tipi di cellule in vitro e in vivo. Gli effetti anticarcinogeni sono dovuti in parte all'effetto antiossidante e scavenger dei radicali liberi. La curcumina sembra anche aumentare il sistema antiossidante naturale, incrementando i livelli di glutatione, favorendo la detossicazione epatica di mutageni e carcinogeni e inibendo la formazione di nitrosamine.

ATTIVITA’ EPATOPROTETTIVA

Studi in vivo hanno mostrato effetti epatoprotettivi contro numerosi insulti da agenti epatossici. Questi effetti sono da correlare all'attività antiossidante della curcuma e della curcumina che hanno dimostrato una funzione coleretica, aumentando l'escrezione di sali biliari, colesterolo e bilirubina, oltre ad incrementare la solubilità biliare. Questo potrebbe rappresentare un possibile aiuto per prevenire e trattare la calcolosi biliare.

ATTIVITA’ GASTROPROTETTIVA

La somministrazione orale di curcuma a 116 pazienti con dispepsia acida, dispepsia flatulente, o dispepsia atonica in uno studio randomizzato doppio cieco ha mostrato una risposta statisticamente significativa nei soggetti che avevano ricevuto il fitocomplesso. I pazienti hanno ricevuto 500 mg della pianta in polvere 4 volte al giorno per 7 giorni. Altri due esperimenti clinici condotti per verificare l'effetto della curcuma sulle ulcere peptiche hanno mostrato che la sua somministrazione orale ha promosso la guarigione dell'ulcera e diminuito il dolore associato.

ATTIVITA' CARDIOPROTETTIVA.

Tra gli effetti cardioprotettivi svolti dalla curcuma si evidenziano riduzioni di colesterolo e trigliceridi, diminuzione della lipoperossidazione delle LDL e inibizione dell'aggregazione piastrinica, anche a bassi dosaggi.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10889462

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11398177

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2699615

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11485087

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