06-04-2016
Per diversi milioni di anni, l’uomo è esistito utilizzando una dieta a base di animali e vegetali. Solo con l’avvento dell’agricoltura circa 10.000 anni fa (una frazione di secondo per l’evoluzione) l’uomo ha iniziato a ingerire grandi quantità di zucchero e di amidi sotto forma di cereali (e patate) attraverso la dieta. Tuttavia il 99,9% dei nostri geni sono stati informati prima dell’avvento dell’agricoltura: in termini biologici, i nostri corpi sono ancora “tarati” da “cacciatori-raccoglitori”. Il cambiamento umano verso l’agricoltura ha indubbiamente prodotto notevoli vantaggi (la civilizzazione moderna dipende da questo) per l’uomo tuttavia il passaggio da una dieta carneo-vegetale ad una ricca in cereali ha prodotto un accorciamento della vita e della statura, un aumento della mortalità infantile e delle malattie infettive nonché gravi carenze nutrizionali. L’uomo non ha sviluppato in contemporanea meccanismi per incorporare la grande quantità di carboidrati da amidi e cibi ricchi in zuccheri. Ancora oggi più che mai, stiamo mangiando troppo pane, pasta, cereali, mais, riso, patate con gravi conseguenze per la nostra salute. Per di più la maggioranza di questi carboidrati sono elaborati industrialmente. Negli Stati Uniti il 65% della popolazione è in sovrappeso e il 27% obesa conclamata: in una nazione dipendente da hamburger, patate fritte e cola non è una coincidenza. Non è il grasso contenuto nei cibi bensì i carboidrati in eccesso sono la causa di un’epidemia di patologie. Se lamentate uno dei seguenti problemi è molto facile che esso derivi da un’assunzione eccessiva di carboidrati:
• Eccesso di peso.
• Depressione.
• Confusione mentale.
• Meteorismo.
• Ipoglicemia.
• Ipertensione.
• ipertrigliceridemia.
Tutti noi abbiamo bisogno di un certo quantitativo di carboidrati ma, grazie alla nostra dipendenza da cereali, patate, dolci e altri cibi ricchi in amidi e zuccheri, li consumiamo di gran lunga in eccesso. La capacità dell’organismo di immagazzinare in riserva i carboidrati è molto limitata per cui, grazie all’insulina, sono convertiti in grasso e immagazzinati nel tessuto adiposo. Ogni pasto o spuntino ricco in carboidrati genera un rapido aumento della glicemia. Per regolare questo aumento, il pancreas secerne l’ormone insulina che abbassa il glucosio presente nella corrente sanguigna. L’insulina è l’ormone dell’immagazzinamento, sviluppatosi in milioni di anni prima del periodo agricolo, con lo scopo di immagazzinare le calorie in eccesso ottenute dai carboidrati, sotto forma di grasso da riutilizzare nei periodi di carestia. L’insulina, stimolata dall’eccesso di carboidrati presente nella nostra alimentazione sovrabbondante di cereali, amidi e zuccheri, è responsabile per tutti quegli addomi gonfi e rotoli di grasso sui fianchi e cosce. Ancora peggio, i livelli elevati di insulina sopprimono l’attività di altri due importanti ormoni: il glucagone e l’ormone della crescita, responsabili, rispettivamente, della combustione del grasso e dello zucchero e dello sviluppo muscolare. Per cui l’insulina, da un eccesso di carboidrati promuove il grasso e l’abilità di eliminarlo. L’eccesso ponderale e l’obesità conducono alle malattie cardiache e a molte altre patologie. Ma l’effetto negativo dei cereali non si ferma qui. Essi sopprimono il sistema immunitario, contribuiscono alle allergie e sono responsabili di molti disturbi digestivi. Inoltre, contribuiscono alla depressione al cancro e al diabete.