08-04-2016
La maggior parte della gente ha sperimentato la menta piperita come agente aromatizzante, o come tisana, ma pochi sono a conoscenza della sua vasta gamma di proprietà terapeutiche sperimentalmente confermate. Gli antichi erano certamente consapevoli del valore medicinale della menta, essendo stata utilizzata migliaia di anni fa come erba medicinale in Egitto, in Grecia e nell'antica Roma. Foglie di menta piperita secche sono state anche trovate in diverse piramidi egiziane con datazione intorno al 1000 a.C. Oggi, le moderne ricerche scientifiche stanno rivelando una grande varietà di potenziali benefici per la salute connessi con l'uso di diversi componenti presenti nella menta piperita, attraverso l’aromaterapia e le applicazioni topiche ed interne. La maggior parte della ricerca umana sulla menta piperita svolta finora indica che questa pianta ha un grande valore nel trattamento di disturbi gastrointestinali, tra cui:
- Sindrome dell'intestino irritabile (IBS): Dalla fine degli anni '90, si è scoperto che le capsule a base di olio essenziale di menta piperita sono sicure ed efficaci per il trattamento di questa condizione sempre più diffusa. Questo effetto benefico si estende alla comunità pediatrica. In uno studio condotto sui bambini, il 75% di quelli trattati con olio essenziale di menta piperita hanno ridotto la gravità del dolore associato con IBS entro 2 settimane. Un altro studio del 2005 sugli adulti ha concluso che "Tenendo conto dei trattamenti farmacologici attualmente disponibili per l’IBS, l'olio essenziale di menta piperita (1-2 capsule tre volte al giorno per 24 settimane) può essere il rimedio di prima scelta nei pazienti con IBS e con grave costipazione o diarrea per alleviare i sintomi generali e per migliorare la qualità della vita ". In un altro studio del 2007, il 75% dei pazienti trattati con olio essenziale di menta piperita hanno ottenuto un'impressionante riduzione del 50% del "punteggio totale della sindrome del colon irritabile". Più recentemente, uno studio pubblicato a gennaio del 2013 ha scoperto che l’olio essenziale di menta piperita è stato efficace nell'alleviare il dolore addominale causato dalla diarrea, un disturbo predominante nella sindrome dell'intestino irritabile.
- Spasmi del colon: L’olio essenziale di menta piperita è stato studiato come un’efficace alternativa al farmaco Buscopan per la sua capacità di ridurre gli spasmi durante clisteri di bario.
- Disturbi dello svuotamento gastrico: La menta piperita ha dimostrato di migliorare lo svuotamento gastrico, e ciò suggerisce il suo uso potenziale in ambito clinico per i pazienti con disordini funzionali gastrointestinali.
- Dispepsia funzionale: Uno studio del 2000 pubblicato sulla rivista Ailment Pharmacology and Therapy ha scoperto che il 67% dei pazienti, che hanno ricevuto 90 mg di olio essenziale di menta piperita e 50 mg di olio di carvi, “hanno migliorato di molto” i sintomi della dispepsia funzionale.
- Coliche infantili: Uno studio del 2013 ha scoperto che la menta piperita è altrettanto efficace quanto il simeticone nel trattamento delle coliche infantili.
Altre applicazioni studiate comprendono:
- Allattamento al seno associato con dolore o danni al capezzolo: Uno studio del 2007 ha rilevato che l'acqua a base di menta piperita ha impedito lesioni o dolori al capezzolo in madri che allattavano.
- Tubercolosi: Uno studio del 2009 ha scoperto che l'olio essenziale di menta piperita per via inalatoria è stato in grado di regredire rapidamente l’infiammazione tubercolare, portando gli autori alla seguente conclusione: "Questa procedura può essere utilizzata per prevenire le recidive e l’esacerbazione della tubercolosi polmonare".
- Rinite allergica (febbre da fieno): Uno studio preclinico del 2001 ha rilevato che gli estratti delle foglie di menta piperita inibivano il rilascio di istamina, e ciò indica che potrebbe essere clinicamente efficace per alleviare i sintomi nasali della rinite allergica.
- Dolore associato alla nevralgia post-erpetica: Un caso studiato nel 2002 ha rilevato che il trattamento topico con olio essenziale di menta piperita ha determinato un miglioramento immediato del dolore neuropatico associato all'herpes zoster; gli effetti terapeutici hanno persistito durante l'intero periodo di trattamento e di follow-up (2 mesi).
- Problemi di memoria: Uno studio umano del 2006 ha scoperto che il semplice aroma di menta piperita migliora la memoria e aumenta la vigilanza.
- Nausea indotta dalla chemioterapia: uno studio del 2013 ha osservato che l’olio essenziale di menta piperita era efficace nel ridurre la nausea indotta dalla chemioterapia, ad un costo ridotto rispetto al trattamento a base di farmaci convenzionali.
- Cancro alla prostata: La ricerca preclinica indica che la menta piperita contiene un composto, noto come mentolo, che inibisce la crescita del cancro alla prostata.
- Danni da radiazioni: La ricerca preclinica indica che la menta piperita protegge dai danni al DNA indotti dalle radiazioni e dalla morte cellulare.
- Herpes Simplex di tipo 1: E’ stato osservato che la menta piperita ha un’attività inibitoria nei confronti dell’Herpes simplex di tipo 1 resistente all'aciclovir.
- Carie dentale/Alito cattivo: E’ stato osservato che l’estratto di olio essenziale di menta piperita è superiore al collutorio a base di clorexidina nell’inibire lo Streptococus mutans, il batterio associato alla formazione della carie dentaria. Questo potrebbe spiegare il perché le foglie di menta piperita in polvere sono state utilizzate nel Medioevo per combattere l'alitosi e sbiancare i denti.
La menta piperita è in realtà un ibrido generato dall'incrocio tra la Mentha aquatica e la Mentha spicata, quest’l'ultima molto studiata per avere spiccate proprietà terapeutiche, come ad esempio la capacità di esercitare significativi effetti anti-androgeni nella sindrome dell'ovaio policistico, e nel miglioramento dell’irsutismo lieve, caratterizzato dalla crescita eccessiva di peli nelle donne. Come per tutti i rimedi naturali, anche nel caso degli oli essenziali occorre un’estrema cautela nell'utilizzo. Ricordate inoltre, che assumere dosi elevate non corrisponde necessariamente a una maggiore efficacia. Un recente studio sull'uso del rosmarino nel migliorare le prestazioni cognitive negli anziani ha scoperto che una dose inferiore (750 mg) non era solo più efficace nel migliorare la cognizione (come la velocità di memoria) rispetto a una dose maggiore, ma la dose più alta (6.000 mg) comprometteva il miglioramento della memoria stessa. Ciò illustra abbastanza bene quanto il dosaggio minore possa risultare più efficace di quello maggiore, e che una tazza occasionale di tè alla menta preso la sera può risultare una strategia preventiva superiore all'assunzione di grandi dosi che potrebbero portare in breve tempo a una serie di conseguenze pericolose per la salute.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9430014
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11148527
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16121521
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17420159
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23416804
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7551780
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12662951
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17653649
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11121917
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22844342
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17442122
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17128800
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11201253
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12048423
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18041606
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23390455
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19308266
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18955132
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23011739
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19320637
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17091431
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13678235
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18729251
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18404563
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19585478