20-04-2014
Stilata la classifica della frutta e della verdura più contaminata dai pesticidi. A metterla a punto sono stati gli esperti dell'Environmental Working Group (EWG), organizzazione non profit di Washington che ha rilasciato negli scorsi giorni l'ottava edizione della sua Shopper’s Guide to Pesticides in Produce, contenente tutte le informazioni sui livelli di composti chimici tossici presenti nei prodotti dell'orto. La guida contiene due classifiche. Da un lato, la Dirty Dozen Plus™, vale a dire la “sporca dozzina” di frutta e verdura più contaminata, dall'altro la Clean Fifteen™, cioè i 15 prodotti più sicuri in quanto a contenuto di pesticidi. In totale, l'EWG ha analizzato i livelli di sostanze tossiche nei 45 frutti o verdure più consumati.
Lo studio si è basato sui dati ottenuti nei test condotti ogni anno, dal 2000 al 2010, dall'USDA (il dipartimento dell'agricoltura statunitense) e dalla Food and Drug Administration. Prima delle analisi frutta e verdura è stata lavata o sbucciata. Questo, spiegano dall'EWG, significa che i livelli di pesticidi rilevati sono quelli effettivamente ingeriti dai consumatori. Il podio più alto della Dirty Dozen Plus™ è occupato dalle mele, il frutto simbolo della salute per eccellenza. Il 98% delle varietà di mele vendute sul mercato statunitense contiene livelli significativi di pesticidi. Il secondo e il terzo posto sono occupati, rispettivamente, dal sedano e dai peperoni rossi. Seguono pesche, fragole, pescanoci, uva – contaminata addirittura da 64 sostanze diverse -, spinaci, lattuga, cetrioli, mirtilli e patate. A questi vanno aggiunti i fagiolini e i cavoli, spesso contaminati dagli organofosfati, insetticidi tossici per il sistema nervoso. La classifica dei prodotti più sicuri è formata, invece, da cipolle, mais dolce, ananas, avocado, cavoli, piselli, asparagi, mango, melanzane, kiwi, melone, patate dolci, pompelmo, anguria e funghi. Classifiche alla mano, i consumatori possono fare due scelte: non mangiare più i prodotti elencati nella Dirty Dozen Plus™ o comprarli solo se provenienti da agricoltura biologica. Nel prendere una decisione è bene, però, tenere conto del fatto che questi dati riguardano frutta e verdura proveniente dagli Stati Uniti, dove le regole sull'uso dei pesticidi sono meno restrittive che in Europa. In ogni caso, meglio lavare sempre accuratamente o sbucciare ciò che si sta per mangiare.