LA CONDIZIONE DELL'ANZIANO E L'INGANNO DELL'ALLUNGAMENTO DELLA VITA MEDIA.

14-04-2016

Continuano a giungere notizie trionfali sull'allungamento della vita media in Italia: gli uomini sono arrivati a 79 anni, le donne a 85. Questi dati vengono diffusi dalle case farmaceutiche per sponsorizzare se stesse. Vediamo allora dove sta l’inghippo. In altre occasioni avevo fatto notare (ci sono poi un sacco di documenti su queste pagine in proposito) come la farmaceutica non intenda guarire le malattie ma si prefigga un altro scopo: non fare morire convivendo con la malattia: questo rappresenta il modo migliore per far spendere soldi alle persone e gonfiare la Big Pharma. Per esempio se parliamo di malattie cardiovascolari le terapie ufficiali non guariscono la malattia: so che parecchi non sarebbero d’accordo ma in realtà bisogna capire una cosa fondamentale: le malattie cardiovascolari sono causate dall'arteriosclerosi, da quell'insieme di alterazioni cioè, che si verificano nelle arterie (nell'ordine: microlesioni, placche molli, indurimento delle arterie, calcificazioni, deformazioni delle arterie, aneurismi e trombi): la medicina ufficiale si guarda bene dal trovare una cura per queste alterazioni (che tuttavia sarebbe già stata trovata nel campo della medicina alternativa, e consisterebbe poi in 2 o 3 oligoelementi, vitamina C ad alte dosi in primis) ma propone dei farmaci che ritardano l’evento finale: la cardioaspirina ritarda o impedisce la formazione del trombo, causa di ictus e infarto; gli antipertensivi servono per ridurre il rischio di evento fatale pur in presenza di gravi alterazioni ateromasiche. Mentre sull'inutilità delle statine per il colesterolo avevo già riferito l'altro giorno. Tuttavia non è che il paziente che porta alterazioni di questo tipo stia poi così bene: le sue funzioni vitali col tempo finiscono per essere azzerate, sia quelle fisiche, sia quelle mentali, fino ad arrivare ad essere una specie di vegetale la cui unica funzione è quella di consumare farmaci. Lo stesso discorso vale per il morbo di Alzheimer: il morbo di Alzheimer è in netto aumento ultimamente, e porta, a mio avviso, a perdere la propria dignità di essere umano. Ci sono diversi documenti che dimostrano che l’anziano, che è stato vaccinato più volte negli anni ’80, adesso ha 3 o 4 volte più probabilità di avere il morbo di Alzheimer. Quindi malattia di origine iatrogena come molte altre, ma di Alzheimer non si muore: si assumono comunque dei farmaci che nessuno capisce però a che cosa servono. Aumentano i casi di osteoporosi dovuti a carenza di calcio, magnesio e vitamina D nella dieta, ma guai a curarsi con queste cose: ci sono i farmaci. E così gli anziani si rompono sempre di più le ossa, ma per le fratture non si muore, anche perchè se uno muore per una frattura del femore a 102 anni, verrebbe denunciato l’ortopedico.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per le malattie autoimmuni e via discorrendo. D'altronde che cosa si fa realmente per migliorare davvero la qualità della vita? Assolutamente nulla: aggiungiamo che l’aria è sempre più inquinata e l’alimentazione è sempre più tossica. Pertanto probabilmente, anche se la vita media aumenta, diminuisce l’età media in cui la gente perde le sue funzioni vitali basilari: funzioni motorie, funzioni sessuali e funzioni cognitive. A questo punto sarebbe interessante fare un sondaggio: preferite campare 75 anni stando bene fino all'ultimo giorno oppure camparne 80 vivendo gli ultimi 10 anni (cioè da 70 anni) come uno zombie? Io opterei senz'altro per la prima e oserei dire che probabilmente farei parte anche della maggioranza (ma potrei sempre sbagliarmi). Oltre a fare il gioco delle lobby farmaceutiche, questo discorso fa anche il gioco del governo: siccome aumenta la durata media della vita andrai anche in pensione più tardi: d'altronde nessun media tradizionale dirà mai queste cose, quello che conta è la durata media della vita. In questo modo vengono accorciati gli anni buoni in cui una persona potrà godersi la pensione, in entrambe le direzioni. Fino ad arrivare al punto in cui ci sono soggetti che, pur non essendo ancora in età da pensione, tra artrosi, depressione, malattie autoimmuni e magagne di tutti i generi non ce la fanno proprio più e passano più tempo in mutua che a lavorare (ne conosco parecchi). Tutto questo senza contare il peso sociale che hanno le persone anziane sulle famiglie. Le famiglie sono già oberate dal fatto che per tirare la carretta bisogna essere in due a lavorare, dal fatto che nessuno gli tiene i figli, dalla scuola e dagli insegnanti dei figli, frustrati e incazzati, dai videogiochi dei figli che, unitamente al poco tempo trascorso all'aria aperta, ne alterano il loro equilibrio psicofisico (e anche qui allora intervengono come sciacalli le case farmaceutiche coi loro veleni psicotropi), e da tante altre cose. A queste cose si deve aggiungere che ciascuna famiglia ha in casa 1, 2, o 3 vecchietti rincoglioniti non autosufficienti a cui devono badare. Forse non sarebbe una sciocchezza dire che l’aumento delle separazioni e dei divorzi più che essere colpa di lui o di lei sia colpa del capitalismo o se preferite della globalizzazione, case farmaceutiche in pool position. La presenza degli anziani in casa pesa come un macigno, al punto che c’è gente che, per la disperazione, appena vede che all'anziano gli tira un pelo (è sufficiente che esprima qualche vocalizzo e che si tocchi un pò la pancia) non esita a portarlo in pronto soccorso, nella speranza che venga ricoverato per levarselo…ehmm…per respirare un paio di giorni. Ah, scusate, che malvagio che sono stato! Davvero privo di sensibilità, che vergogna. Nell'ipocrisia della società moderna certe cose non si devono dire: bisogna solo limitarsi a pensarle! Lo sanno bene i signori della Big Pharma, che in questa ipocrisia ci sguazzano: non vorrai mica non dare le medicine al nonno? Gliele ha prescritte il medico! Certo che non gliele dò le medicine; non vedi che è rimbambito uguale sia che le prenda sia che non le prenda. E vabbè dai, tanto le passa la mutua. Appunto…e io pago…! E Loro guadagnano.

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