04-05-2016
I carotenoidi sono un gruppo di sostanze naturali pigmentate (rosso, arancio, giallo) liposolubili, formate dai caroteni e dai loro derivati (ossicarotenoidi e xantofille). La struttura base dei carotenoidi consiste in 8 isoprenoidi uniti con una serie di doppi legami coniugati. I carotenoidi vengono assorbiti correttamente se nei cibi sono presenti grassi, proteine e antiossidanti. E’ necessaria inoltre la presenza di bile e un normale complemento di enzimi pancreatici nel lume intestinale, nonché l’integrità delle cellule mucosali, dove avviene l’eventuale conversione del beta-carotene in vitamina A. Questa trasformazione dipende da fattori quali la presenza di zinco, vitamina C e proteine. La conversione diminuisce quando aumenta l’assunzione di carotenoidi e quando i livelli di retinolo nel siero sono adeguati. I carotenoidi vengono trasportati nel plasma in associazione alle lipoproteine plasmatiche e particolarmente attraverso le LDL. Di conseguenza le persone con livelli elevati di colesterolo LDL tendono anche ad avere un livello elevato di carotenoidi nel siero.
ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE
I carotenoidi esercitano nel loro complesso un’attività antiossidante maggiore di quella della vitamina A. Poiché l’invecchiamento è associato al danno arrecato dai radicali liberi, un’ipotesi accreditata è che i carotenoidi possano proteggerci contro la senescenza. Mentre il beta-carotene svolge anche attività vitaminica A, molti caroteni che presentano una minore o nessuna attività vitaminica A, esercitano azioni protettive simili a quelle del beta-carotene. Per esempio, l’alfa-carotene è approssimativamente più forte (38%) come antiossidante rispetto al beta-carotene e 10 volte più efficace nel prevenire il cancro a livello di fegato, pelle e polmone. Ancora più potente è il licopene il quale, secondo recenti studi, presenta un’elevata capacità nel catturare l’ossigeno singoletto. La sua attività è grosso modo doppia rispetto a quella del beta-carotene; infatti il licopene può svolgere importanti effetti anticancro.
PROTEZIONE OCULARE
Luteina e zeaxantina sono gli unici carotenoidi che si trovano nella retina e nella macula dei primati, dove proteggono le cellule oculari dal danno ossidativo causato dai raggi solari.
PROTEZIONE APPARATO RIPRODUTTIVO
Il beta-carotene ha effetti benefici nei riguardi della fertilità. Il corpo luteo infatti presenta un’elevata concentrazione di beta-carotene e una sua funzionalità inadeguata potrebbe portare a infertilità e irregolarità mestruali. Inoltre, l’aumento degli estrogeni rispetto alla frazione progestinica, è implicato in una varietà di condizioni cliniche quali cisti ovariche, sindrome premestruale, seno fibrocistico e cancro al seno. In tal senso la supplementazione di beta-carotene può portare a una significativa riduzione delle cisti ovariche.
RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
I caroteni mostrano numerose attività immunostimolanti, indipendentemente dalla loro attività vitaminica. I benefici sul sistema immunitario sono probabilmente collegati alla capacità della vitamina A di prevenire lo stress indotto dall'involuzione del timo. Il primo effetto del beta-carotene sembra essere quello dell’aumento della funzione del timo e della stimolazione dell’azione dell’interferone sul sistema immunitario.
PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
I carotenoidi possono inibire i danni causati da elevati livelli di colesterolo e del relativo indurimento delle arterie.
CANDIDOSI VAGINALE
Le donne sono più suscettibili alla candidosi vaginale quando il sistema immunitario è depresso. I carotenoidi, supportando il sistema immunitario, si sono rivelati d’aiuto nel prevenire questo tipo di infezione.
PROTEZIONI CUTANEE E FOTOSENSIBILIZZAZIONE
I carotenoidi sono efficaci nel trattamento della foto porfiria eritropoietica, nell'orticaria solare e nel lupus eritematoso. Il beta-carotene inoltre protegge l’epidermide e il derma dai danni delle radiazioni ultraviolette ed è pertanto indicato in caso di esposizione prolungata alla luce solare.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9795974
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17914160