12-05-2016
L'infertilità è un problema diffuso che spesso viene vissuto molto male dalle donne. Le cure sono costosissime (l'inseminazione artificiale e il parto costano parecchi soldi). Per fortuna, una volta individuate le cause dell'infertilità, si può fare molto per eliminarla. Andiamo per gradi. Il primo passo verso la cura dell'infertilità è smettere di preoccuparsi. Più facile a dirsi che a farsi, d'accordo, ma è un trucco che funziona in un numero sorprendente di donne. Uno studio su 54 donne che avevano avuto un periodo di infertilità di causa sconosciuta della durata media di 3,3 anni ha evidenziato, dopo una terapia comportamentale mirata al rilassamento, miglioramenti statisticamente significativi a livello di ansia, depressione e stanchezza. Nei sei mesi successivi il 34% delle partecipanti sono rimaste incinte. Il processo riproduttivo nella donna è il risultato di un complesso equilibrio tra molti fattori diversi e può subire alterazioni a causa di tossine di ogni tipo, compresi farmaci, droghe e sostanze inquinanti. In una ricerca condotta su un migliaio di donne fra i 20 e i 39 anni di età che avevano cercato invano di concepire un figlio per almeno 12 mesi sono state valutate le conseguenze sulla fertilità dell'uso di marijuana, LSD, amfetamine, cocaina e altre droghe. In confronto alle donne che non ne facevano uso, quelle che assumevano droghe, in particolare la cocaina, avevano un'incidenza superiore di anomalie riproduttive. Non bisogna evitare soltanto le sostanze stupefacenti illegali: anche nicotina, alcol e caffeina costituiscono un problema, probabilmente perchè usate con più frequenza. Come prevedibile, il fumo è associato all'infertilità, forse per via di qualche effetto tossico non ancora identificato della conitina (un metabolita della nicotina) sull'ovulo. La ricerca ha evidenziato che gli ovuli prelevati dalle donne fumatrici sono più difficili da fecondare (30% di probabilità di successo in meno) rispetto a quelli delle non fumatrici. Non dovrebbe sorprendere nemmeno il fatto che l'alcol influenzi negativamente la fertilità. Uno studio su quasi 5.000 donne fertili e infertili ha dimostrato che in quelle che bevevano in media una bevanda alcolica al giorno il rischio di infertilità era del 30% superiore e per quelle che assumevano due o più bevande alcoliche al giorno saliva al 60%. Il rischio di endometriosi, inoltre, aumentava del 50% nelle donne che bevevano uno o più drink al giorno. Questo non significa che le donne non debbano mai bere alcolici, ma è consigliabile cercare di limitarne il consumo. Anche la caffeina influisce sulla fertilità. Alcuni ricercatori hanno scoperto che il tè ha effetti minimi sulla fertilità, al contrario di caffè e bevande contenenti caffeina, che sono risultati fortemente correlati all'infertilità. Basta una bevanda contenente caffeina al giorno per ridurre del 50% la possibilità di concepire in un mese.
Anche le sostanze chimiche tossiche con cui le donne vengono frequentemente a contatto (per esempio dal parrucchiere o negli istituti di bellezza) costituiscono un problema. In una ricerca, per esempio, è stato studiato un gruppo di estetiste che durante il primo trimestre di gravidanza avevano lavorato a tempo pieno come estetiste oppure con altre mansioni. Allo studio hanno partecipato 96 donne che avevano avuto un aborto spontaneo e 547 che avevano partorito felicemente. Gli autori della ricerca hanno riscontrato un'associazione tra aborto spontaneo e numero di ore di lavoro al giorno a contatto con i cosmetici, numero di prestazioni con sostanze chimiche alla settimana, utilizzo di disinfettanti a base di formaldeide e il fatto di lavorare in istituiti di bellezza in cui venivano effettuate manicure. Molti dei prodotti usati nella cosmesi influiscono sulla fertilità e contengono per esempio solventi che sono stati associati all'aborto spontaneo; le tinture per capelli vengono assorbite attraverso la pelle e sono associate a effetti mutageni e cancerogeni e all'infertilità femminile; i fumiganti comunemente usati nella cosmesi, infine, contengono formaldeide, che è notoriamente tossica. Come in quasi tutti gli altri processi dell'organismo, gli oligoelementi (specialmente lo zinco, il rame e il selenio) sono fondamentali per la salute dell'apparato riproduttivo. La carenza di zinco provoca un calo della sintesi e della secrezione di ormone luteinizzante e ormone follicolo-stimolante, anomalie dello sviluppo delle ovaie, alterazioni del ciclo mestruale, aborti frequenti, gestazione prolungata, teratogenesi (anomalie fetali), nascita di feti morti, parti difficili, preeclampsia, tossiemia e peso insufficiente alla nascita. Il rame è necessario per gli enzimi che producono l'elastina e i tessuti connettivi di cui sono fatte le arterie e altri tessuti strutturali. La sua carenza è causa di aborti spontanei. Il selenio è importante per proteggere gli ovuli dai danni provocati dai radicali liberi. Quando è carente, si verificano infertilità, aborti e ritenzione della placenta. La carenza di selenio nella madre inoltre può provocare debolezza muscolare nel bambino. Il fabbisogno di selenio aumenta durante la gravidanza e l'allattamento, poichè il selenio viene trasferito al bambino. In caso di infertilità, raccomando anche l'utilizzo di una combinazione di tre erbe: serenoa repens, viburno e maca.