22-05-2016
Cancro ai polmoni: il pane bianco fa male come le sigarette, e forse anche addirittura di più. E’ quanto emerge da uno studio statunitense condotto dall'University of Texas MD Anderson Cancer Center a Houston che ha analizzato la salute e le abitudini alimentari di quasi 2.000 pazienti con il cancro ai polmoni e 2.400 persone sane. Gli autori della ricerca hanno concentrato le loro attenzioni in particolar modo sugli alimenti ad alto indice glicemico, come ad esempio il pane bianco e le patate che, tra l’altro, sono tra gli alimenti di tutti i giorni quelli con più elevato indice glicemico in assoluto. Certamente, vi sono anche altri alimenti con le stesse caratteristiche, come i dolci, i tanti prodotti da forno, la stessa pizza, solo che il pane bianco e le patate sono gli alimenti di questo tipo maggiormente consumati in assoluto e quindi quelli che più di altri sono in grado di condizionare, nel male in questo caso, la salute delle persone. I risultati hanno poi evidenziato che le persone che avevano seguito una dieta ad alto indice glicemico avevano un rischio maggiore del 49% di sviluppate un cancro ai polmoni rispetto a coloro che invece seguivano una dieta a basso indice glicemico. La cosa ancor più sorprendente è stata che prendendo in considerazione tra gli esaminati i soggetti che non avevano mai fumato nella loro vita, sempre tra coloro che avevano seguito una dieta ad alto indice glicemico, questi avevano manifestato un rischio maggiore di più del doppio di sviluppare un cancro ai polmoni, sempre rispetto a coloro che invece non erano soliti assumere alimenti ad alto indice glicemico. Secondo gli autori della ricerca, questi risultati sono ancora un’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto l’alimentazione riesca a condizionare la salute.
Secondo il dottor Rishi Jain, oncologo al Fox Chase Cancer Center di Philadelphia, gli alti livelli di glicemia sono potenzialmente pericolosi per lo sviluppo di una serie di patologie croniche, e tra queste appunto anche i tumori. Negli Stati Uniti, tra l’altro, ma non solo visto lo stesso accade anche nella maggior parte dei paesi industrializzati, i fattori di rischio cardiaco sono in continua crescita così come anche il numero dei soggetti insulinoresistenti, e questa condizione è legata ovviamente al regime alimentare, in sostanza allo stile di vita, in cui appunto l’alimentazione ricopre un ruolo di primo piano. Si è ciò che si mangia, questo ormai tutti lo sanno, solo che fanno finta di non saperlo, se lo dimenticano, un pò perché condizionati dal continuo bombardamento mediatico, pubblicitario, che propone ai consumatori sempre nuovi alimenti già precotti, belli e pronti, da mettere solo nel forno a microonde e poi in tavola. Tutti questi alimenti, anche quelli non ad alto indice glicemico, sono un vero attentato alla salute, e anche alla forma fisica, mettendo un pò tutti a rischio sovrappeso, quando va bene, ma spesso anche obesità, con tutti i rischi ad essa collegati. In questi giorni, per esempio, è presente sui canali televisivi una martellante campagna pubblicitaria a favore dell’olio di palma, che ormai anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ha certificato essere responsabile dell’aumento del colesterolo. Poiché la maggior parte dei prodotti che contengono tale olio, che oltre tutto sta diventando una vera piaga per il pianeta, sono destinati ai bambini, agli adolescenti, come la Nutella e la maggior parte delle merendine e dei biscotti attualmente in commercio, ciò significa che sin da piccoli i nostri figli assumeranno acidi grassi dannosi per la salute, e una volta che il colesterolo è fuori controllo, è difficile riportarlo nella norma. Purtroppo gli interessi economici vengono prima della salute dei consumatori, ma questi ultimi hanno un’arma potente a loro disposizione, la possibilità di scegliere, e ci si augura che lo facciano utilizzando il buon senso.
https://www.nlm.nih.gov/medlineplus/news/fullstory_157612.html