12-07-2016
Alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato in più di un'occasione che il consumo di pesce è inversamente proporzionale all'incidenza delle malattie cardiache. Basta una porzione di salmone alla settimana a fare la differenza. Sembra che questo sia dovuto agli acidi grassi omega-3 presenti nel pesce. Va notato che studi autoptici hanno dimostrato che le coronaropatie più gravi si riscontrano nei soggetti con la concentrazione più bassa di oli omega-3 nei tessuti adiposi. Come prevedibile, a concentrazioni più alte di acidi grassi omega-3 corrisponde un grado di aterosclerosi minore. Chi non gradisce il pesce può ricavare acidi grassi omega-3 dalle noci e dai semi di lino, che sembrano altrettanto efficaci. E' dimostrato che una dieta ricca di questi acidi grassi, fa diminuire la mortalità del 60%. Gli abitanti di Creta, per esempio, hanno valori molto alti di questi acidi grassi così importanti perchè consumano molte noci e olio di oliva. L'integrazione di omega-3 sotto forma di olio di semi di lino o oli di pesce ricchi di EPA o DHA sembra essere altrettanto efficace.