13-07-2016
Il carcinoma prostatico rappresenta il tumore più diffuso nell’uomo. Un esperimento massiccio, e ingiustamente trascurato, che l'Università di Harvard condusse già nel 1995, somministrò ad un gruppo di ben 48.000 soggetti 10 o più pasti alla settimana di pomodoro maturo al naturale, o anche di pomodoro leggermente cotto in padella o al vapore, mentre a un secondo gruppo di riferimento altrettanto numeroso, zero pomodoro e zero prodotti ricchi di licopene. Il risultato non solo parlò chiaro, ma fu addirittura strabiliante. Il gruppo licopenizzato e alimentato a pomodoro ridusse il rischio di tumore alla prostata di un terzo, ovvero del 35%, e il rischio di cancro aggressivo e intrattabile alla prostata del 50%. Il licopene è uno dei più potenti antiossidanti presenti in natura, ha una funzione antiaging e diversi altri studi evidenziano il suo ruolo nella prevenzione di tumori dell’apparato digerente e del cancro alla prostata, secondo la World Foundation of Urology. Uno studio condotto dalle Università di Bristol, Cambridge e Oxford e pubblicato recentemente sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention evidenzia infatti che le proprietà di questa sostanza, il licopene, aiutano a preservare dallo sviluppo del cancro alla prostata. I pomodori vanno scelti molto rossi: con la maturazione la clorofilla svanisce per lasciare posto al rosso dei carotenoidi, così preziosi per la salute e amici della bellezza. Come gli altri carotenoidi, anche il licopene si assimila più facilmente associato ai grassi, come un buon extravergine d’oliva. Ecco la potente medicina preventiva per i maschi: un tubetto di concentrato di pomodoro che nei supermercati costa appena 45 centesimi. Non importa la modalità di consumo: crudo o cotto il pomodoro è uno dei pochi ortaggi che non perde le proprie sostanze nutritive. Altre fonti minori sono rappresentate da vegetali come pompelmo rosa, arance rosse, carote, albicocche e cocomeri. Al contrario di molte vitamine e minerali l'assorbimento del licopene aumenta all'aumentare della temperatura. Anche altri fattori come il grado di maturazione e l'ambiente in cui il pomodoro viene coltivato influenzano in modo significativo la presenza della sostanza nel frutto.