24-07-2016
Non bastavano gli antibiotici usati in maniera diffusa negli allevamenti intensivi, ora nel pollo c’è anche l’arsenico. A sostenerlo sono i ricercatori del John Hopkins Center for a Livable Future, che hanno pubblicato un interessante studio sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives secondo cui esistono rischi per la salute umana associati all’uso dell’arsenico negli allevamenti animali. Lo studio ha analizzato campioni di petto di pollo acquistati nei negozi di 10 cittadine americane; la carne è risultata contenere arsenico inorganico, noto cancerogeno associato inoltre a disturbi cardiovascolari, diabete di tipo 2, deficit cognitivo e disturbi in gravidanza. Già negli anni ’40 i produttori di questo tipo di carne avevano iniziato a usare l’arsenico per favorire la crescita dei polli, trattare le malattie e migliorare la pigmentazione della pelle. La pratica divenne standard; si stima che nel 2010 all’88% di tutti i polli allevati per consumo umano negli Stati Uniti sia stato somministrato un farmaco a base di arsenico, il roxarsone della Pfizer. L’azienda lo ha tolto volontariamente dal mercato americano nel 2011 ma è ancora acquistabile in altre nazioni. La FDA non ne ha proibito l’utilizzo, quindi non si può escludere che ricompaia sul mercato Usa prima o poi. Inoltre la Pfizer sta continuando a commercializzare il nitarsone, altro farmaco a base di arsenico. E l’arsenico non svanisce nel nulla; tracce di questa sostanza si trovano nelle deiezioni dei polli e visto che negli allevamenti ce ne sono migliaia, si fa presto ad avere una contaminazione del suolo e delle acque di superficie. Tracce restano anche nella carne. Ecco cosa è emerso dallo studio:
- La carne convenzionale ha livelli maggiori di arsenico inorganico rispetto a quella biologica o priva di antibiotici.
- Nei campioni contenenti rotarsone, l’arsenico inorganico era 4 volte maggiore rispetto al pollo biologico e 2-3 più alto degli standard proposti dalla FDA nel 2011.
- L’arsenico non scompare con la cottura.
- Sulla base dei livelli di arsenico trovati, i ricercatori hanno stimato che l’uso industriale di prodotti a base di arsenico potrebbe causare in media ogni anno 124 casi di cancro.