23-04-2014
Capanna: Presidente della Fondazione Diritti Genetici.
Capanna ha affermato che ci sono due tipi di scienziati: quello vero che «avverte l'orgoglio della scoperta, è umile, perchè sà che, più sà, più sà di non sapere» e lo scienziato «squillo», meglio definito come scienziato «profittuale», che: «in genere millanta certezze incrollabili: quasi sempre lo fa per accontentare i suoi finanziatori e la loro ricerca di profitto». Nel descivere la figura dello scienziato «profittuale» Capanna ha fatto esplicito riferimento a un caso che potrebbe essere definito «da manuale», e che riguarda l'esimio Prof. Umberto Veronesi. Il noto oncologo, il 4 maggio 2005, dichiarava all'Agenzia Ansa che grazie al riso transgenico Golden Rice e ai suoi precursori della vitamina A «è sparita nei bambini cinesi la cecità dovuta a questo problema». «Qui addirittura siamo oltre la magia - ha proseguito Capanna - giacchè è a tutti noto che il Golden Rice per ora non esiste, dunque non è in commercio e nessun bambino, nè cinese nè di altri paesi ha potuto cibarsene. Non è indifferente nel caso di Veronesi che egli sia Vice-presidente di Genextra, che è una società biotecnologica che gode di cospicui finanziamenti privati».
Nella relazione Capanna ha poi ricordato che nel corso della trasmissione Report del 14 novembre 2007, con riferimento alla costruzione del Cerba (Centro europeo di ricerca biomedica avanzata), il giornalista autore del servizio parlò degli interessi che intercorrono tra Veronesi, Ligresti ed altri protagonisti istituzionali lombardi. Con riferimento all'episodio Capanna ha sottolineato: «Non è questo un caso da manuale di commistione stretta tra scienza e affari, ricerca e profitto?» Il presidente della Fondazione Diritti Genetici ha poi evidenziato come sempre la scienza debba essere in sintonia con gli interessi e i diritti dei cittadini, e come questo sia stato «il cemento della Consultazione nazionale promossa dalla Coalizione «ItaliaEuropa - liberi da Ogm». Concludendo il suo intervento ha poi sottolineato che «per la cattiva scienza i cittadini sono il nemico; per la buona scienza, al contrario, i cittadini devono essere il referente principale».