OSTEOARTRITE: UN CASO STRAORDINARIO DI GUARIGIONE.

13-08-2016

Gianna, una docente universitaria di 50 anni, entrò nel mio studio 4 anni fà appoggiandosi pesantemente a un bastone. Soffriva di una forma di osteoartrite (da diagnosi medica) talmente grave che era in lista di attesa per una protesi all'anca. Prima di sottoporsi a un'operazione così dolorosa e invasiva, aveva deciso di venire a vedere se potevo guarirla con qualche erba magica. Fortunatamente conoscevo vari metodi per stimolare la rigenerazione delle cartilagini articolari, ma prima bisognava fermare il processo degenerativo. Le cartilagini articolari sono forse l'esempio più chiaro degli effetti dello squilibrio fra processi di usura e di rigenerazione. Dal momento che la cartilagine è poco vascolarizzata, se il trauma articolare è eccessivo anche un meccanismo di riparazione efficiente non riesce a rigenerarle abbastanza in fretta. Ad aggravare il problema, il farmaco più comunemente utilizzato in questi casi, l'aspirina, ha un effetto deleterio. Essa attenua il dolore, infatti, ma blocca il processo di riparazione della cartilagine, accelerando addirittura il processo degenerativo.
Per prima cosa dovevo individuare la causa del sovraccarico cui erano esposte le articolazioni di Gianna. Capii subito che la tensione muscolare e un cattivo allineamento muscolo-scheletrico le causavano un trauma eccessivo alle anche. A questo si sommavano le conseguenze di un'alimentazione errata, ricca in latticini e carboidrati (Gianna apparteneva al gruppo sanguigno 0 genotipo raccoglitore) e l'abitudine di correre sull'asfalto con scarpe poco adatte. Amante della corsa, Gianna aveva fatto quasi 50 Km alla settimana per vent'anni e adesso ne pagava le conseguenze. Le radiografie mostravano una quasi totale assenza di cartilagine nelle anche, nonchè un notevole grado di calcificazione, che insieme spiegavano il dolore e la scarsa mobilità. La terapia naturopatica che gli consigliai fu per forza di cose molto intensa:

1. massaggi per allentare la tensione muscolare (in un centro estetico);
2. manipolazioni vertebrali e articolari per ristabilire l'allineamento normale (da un osteopata);
3. ginnastica correttiva per assumere la giusta postura e il giusto movimento dell'articolazione (in palestra);
4. nutrizione basata sul suo genotipo con eliminazione di cereali, latticini, solanacee e alcuni legumi (frumento, mais, latte, formaggi, patate, pomodori, peperoni, melanzane, lenticchie, soia e fagioli);
5. divieto di prendere aspirina e altri FANS (antinfiammatori non steroidei tipo paracetamolo, ibuprofene ecc);
6. integrazione di diversi nutrienti per stimolare la rigenerazione delle articolazioni: niacinamide, meglio conosciuta come vitamina B3 (sebbene il meccanismo sia sconosciuto, il dottor Kaufman quarant'anni fa dimostrò che la niacinamide induce la rigenerazione articolare, confermata radiograficamente, in centinaia di soggetti affetti da osteoartrite), glucosamina solfato, vitamina C e flavonoidi.

Un mese dopo Gianna potè fare a meno del bastone e due mesi dopo le radiografie evidenziavano un lieve miglioramento. Nell'arco di 9 mesi l'80% della cartilagine si era rigenerata a tal punto che Gianna voleva riprendere in maniera moderata un pò di corsa settimanale. Ovviamente glielo sconsigliai, ma lei non volle sentirmi e dopo un mese i dolori ricominciarono. A quel punto decise di farsi operare. Con il senno di poi mi rendo conto che, se avevamo conseguito discreti successi dal punto di vista fisico, avevo trascurato l'aspetto psicologico, e cioè l'irresistibile desiderio di Gianna di continuare a correre nonostante il rischio di buttare per aria, come purtroppo è avvenuto, i risultati ottenuti.

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