15-08-2016
CHI SI FERMA E' PERDUTO
Ho avuto la fortuna di conoscere sia mio nonno che il mio bisnonno. Vivevano semplicemente, mangiavano bene ed erano molto attivi. Superarono entrambi i novant'anni senza quasi nessun disturbo degenerativo (a parte mio nonno, cui a 80 anni venne la cataratta). Ricordo bene un'estate quando mio padre stava costruendo uno spogliatoio per la piscina di casa. Io insieme ad alcuni miei colleghi di università decidemmo di dargli una mano a gettare le fondamenta e ad aiutare mio nonno a portare carriolate di cemento su per una passerella piuttosto ripida per gettarlo nelle forme. Era un lavoro duro, perchè la carriola piena era pesantissima a bastava un passo falso per combinare un disastro. Ci volevano forza, resistenza, agilità e coordinazione. Mio nonno, che all'epoca aveva 75 anni, fece almeno una dozzina di viaggi, mentre io e i miei compagni, che eravamo più alti di lui e avevamo un quarto dei suoi anni, non riuscivamo nemmeno a muovere la carriola. Ricordo ancora quanto ero fiero di mio nonno e, ripensandoci, rabbrividisco all'idea che la gioventù di allora fosse così poco atletica.
MESSAGGIO: Chi si ferma è perduto. L'età non influisce sulla forza, sulla resistenza, sulla coordinazione e sull'agilità.