18-08-2016
Il noni (Morinda citrifolia) è una pianta sempreverde che cresce nelle zone tropicali dell’Oceano Pacifico, in particolare in Polinesia. In queste regioni ha un uso storico come preparazione topica per i dolori articolari e alcune condizioni cutanee, mentre il succo viene consumato prevalentemente come tonico. Studi in vitro e su animali suggeriscono proprietà antifungine, antitumorali e immunomodulatorie. Il noni inibisce l’ossidazione delle lipoproteine LDL e il suo utilizzo è stato proposto per la prevenzione dell’aterosclerosi. I glicosidi e altri costituenti isolati da frutti e foglie hanno dimostrato effetti antiossidanti. Il succo di noni ad alte concentrazioni (>5%) ha mostrato attività anti-angiogenica in vivo. Tra gli altri effetti terapeutici tradizionalmente attribuiti alla M. citrifolia troviamo antibatterico, antifungino, antielimintico, analgesico, ipotensivo, antinfiammatorio, ipoglicemico (Hirazuni e Furusawa 1999; Furusawa 2003, Wang and Su 2001).
ANTIOSSIDANTE
E’ stata osservata una potente attività antiossidante della M. citrifolia (Su, 2005) in vivo, grazie alla ricca composizione di composti ad attività protettiva (beta-carotene, acido ascorbico, terpenoidi, alcaloidi, beta-sitosteroli e polifenoli). In un trial clinico randomizzato 68 fumatori, con altrettanto placebo, hanno assunto succo di noni concentrato o vitamina C per 30 giorni, per valutare la sua attività antiossidante. Sono stati analizzati i livelli plasmatici del radicale superossido e il grado di perossidazione lipidica. Il gruppo del noni ha mostrato un’attività antiossidante 2.8 volte maggiore di quella della vitamina C.
ANTITUMORALE
Hirazuni e Furusawa, 1999, hanno investigato in vivo la proprietà immunomodulatoria della frazione polisaccaridica della pianta, chiamata “noni-ppt”. I risultati suggeriscono importanti applicazioni cliniche come agente coadiuvante nel trattamento del cancro. Altre ricerche hanno evidenziato interessanti dati oncologici. Piccoli studi hanno trovato evidenze di effetti angiogenici nel tumore al seno umano espiantato, indicando la potenziale capacità della M. citrifolia nell’ostacolare la crescita tumorale, prevenendo lo sviluppo di un network vascolare di supporto. Attualmente è in corso uno studio clinico sponsorizzato dal National Center for Complementary and Alternative Medicine (NCCAM) del National Institute of Health statunitense, per valutare se e a quale dosaggio il noni possa fornire benefici ai pazienti con cancro.
ANTINFIAMMATORIA
In vitro è stato comparato l’effetto del noni con quello dell’aspirina e del celecoxib (FANS). E’ stato osservato che l’effetto inibitorio delle COX-2 svolto dal noni era comparabile a quello del celecoxib e che l’effetto inibitorio delle COX-1 era superiore a quello dell’aspirina del 41%. L’attività antinfiammatoria della M. citrifolia è stata anche osservata in modelli animali.
ANALGESICA E SEDATIVA
L’estratto della pianta mostra attività analgesica centrale, che suggerisce la possibilità di proprietà sedative. Studi preliminari indicano che l’estratto del frutto di M. citrifolia mostra una significativa affinità con i recettori dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA). Ricercatori dell’università di Mets, Francia, hanno dimostrato l’attività analgesica del noni. L’estratto del frutto mostra una significativa attività analgesica centrale dose-dipendente negli animali (efficace fino al 75% di una dose equivalente di morfina solfato), priva di effetti collaterali e di pericolo di assuefazione.
ANTIBATTERICA
L’estratto di M. citrifolia ha mostrato attività antitubercolare (Saludes, 2002). Aucubina, L-asperuloside e alizarina contenuti nel frutto del noni, come anche altri composti antrachinonici presenti nella radice, sono tutti agenti con provata attività antibatterica contro ceppi infettivi quali Pseudomonas aeruginosa, Proteus morgaii, Staphylococcus aureus, Bacillis subtilis, Escherichia coli, Salmonella e Shigela (Wang, 2002). L’estratto di noni ha inoltre mostrato un potenziale antibatterico ai gram positivi S. aureus e meticillina-resistente (MRSA) (Zaidan 2005).
ANTIVIRALE
In vitro la M. citrifolia ha mostrato la capacità di sopprimere l’effetto citopatico in cellule linfocitarie infettate da HIV, senza provocare l’inibizione della proliferazione linfocitaria.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12410555
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12466051