18-08-2016
Per raggiungere il benessere totale, bisogna nutrirsi bene. Questo significa prima di tutto mangiare alimenti integrali, provenienti da coltivazioni biologiche e preparati con cura, accompagnati da integratori in grado di assicurare che tutti i nostri enzimi funzionino al meglio. Ma è davvero necessario mangiare prodotti biologici per stare bene? Le carenze nutritive sono davvero così comuni? Di quanti minerali e vitamine abbiamo bisogno per essere in buona salute? Ed è possibile esagerare? Le vitamine non possono essere pericolose? Sebbene le ricerche che confrontano i livelli di sostanze inquinanti e nutritive contenute negli alimenti provenienti da colture biologiche e convenzionali non siano molte, tutte mettono in evidenza la qualità decisamente superiore dei primi rispetto ai secondi. Una ricerca che ha valutato da 4 a 15 campioni di prodotti biologici e non (mele, cereali, frutti di bosco, pere e patate) in una comunità, ha dimostrato che negli alimenti provenienti da colture biologiche non soltanto erano significativamente più basse le concentrazioni di minerali pesanti tossici (a parte il cadmio, per ragioni non chiare), ma quelli essenziali erano presenti in concentrazioni molto più elevate, in particolare il manganese (1,7 volte di più) e il selenio (4 volte di più). E' chiaro pertanto che gli alimenti provenienti da colture biologiche hanno meno effetti collaterali e sono più nutrienti. Gli studi effettuati negli ultimi anni lo dicono chiaramente: pochi mangiano in modo sano e le carenze nutrizionali marginali sono molto comuni, specialmente fra gli anziani e i pazienti ricoverati in ospedale. Anche molte persone apparentemente "normali" hanno carenze alimentari. Per esempio, da uno studio condotto nell'arco di 30 mesi su 800 pazienti ricoverati in due ospedali statunitensi per patologie che normalmente non sono collegate alla cattiva alimentazione (polmonite, frattura dell'anca ecc.) è risultato che il 55% era malnutrito. I pazienti reduci da un intervento chirurgico e malnutriti in media restavano in ospedale cinque giorni più di quelli che non presentavano carenze, e probabilmente il menù dell'ospedale contribuiva ad aggravare il problema.
Uno studio su 402 europei anziani residenti in casa propria ha dimostrato che la loro dieta era alquanto carente: l'apporto di acido folico era basso nel 100% dei casi, quello di zinco nell'87%, quello di vitamina B6 nell'83% e di vitamina D nel 62%. Nell'ambito degli integratori sappiamo con certezza che molti fanno bene, ma alcuni possono essere dannosi e in quantità elevate addirittura tossici. Gli effetti collaterali acuti derivano solitamente da una o due dosi troppo elevate, mentre si parla di tossicità cronica dopo mesi di somministrazione o di prolungata esposizione a una sostanza presente nell'acqua o negli alimenti. Il nutriente che dà maggiori rischi di tossicità è la vitamina A, soprattutto nei bambini e nelle donne in stato di gravidanza. Se ad alcune persone dosaggi superiori a quelli indicati come tossici possono non provocare alcun effetto collaterale, per altre possono essere pericolosi anche dosaggi inferiori. E' indispensabile pertanto controllare attentamente le reazioni dell'organismo e rispettare i segnali che manda.