CIO' CHE PENSIAMO INFLUISCE SUL NOSTRO STATO DI SALUTE.

19-08-2016

Vari studi hanno dimostrato che quando un gruppo di persone è esposto alle stesse condizioni e allo stesso ambiente, non tutti i suoi membri si ammalano. Il nostro grado di resistenza è decisamente influenzato dal modo in cui affrontiamo i problemi, dalla nostra "valutazione cognitiva". I neurotrasmettitori prodotti dai nostri pensieri orchestrano i cambiamenti chimici del sistema nervoso centrale e di quello immunitario. Alcuni ricercatori hanno studiato per vent'anni i pattern di malattia di oltre 3.500 persone, divise in cinque gruppi in base alle condizioni di vita e di lavoro. Un quarto dei partecipanti allo studio ha fatto registrare oltre la metà delle malattie e più dei due terzi del totale di giorni di assenza dal lavoro per malattia. Un gruppo comprendeva 1.297 centralinisti, alcuni dei quali si ammalavano spesso mentre altri quasi mai. I ricercatori hanno appurato che quelli che si ammalavano spesso erano più insoddisfatti e scontenti in generale. Gli episodi di malattia di solito si verificavano in serie, quando il soggetto aveva conflitti con la famiglia, si sentiva minacciato, abbandonato o oggetto di pretese eccessive da parte del prossimo. Un altro gruppo comprendeva 139 dipendenti con posizioni dirigenziali di una grande azienda. Anche in questo caso, pur essendo simili per età, sesso, tipo di lavoro, reddito, posizione sociale ed economica, abitudini alimentari e fattori ereditari, alcuni manager si ammalavano spesso e altri no. Tra quelli che si ammalavano spesso c'erano molti diplomati che erano diventati manager senza essere andati all'università; costoro si sentivano più minacciati e messi in discussione e fumavano di più, forse per reagire allo stress, rispetto ai colleghi sani, che in genere erano laureati.

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