24-04-2014
"Le riviste di medicina costituiscono un estensione del braccio del marketing delle compagnie farmaceutiche": lo sostiene Richard Smith, ex curatore del British Medical Journal e ora direttore generale di United Health Europe, in un provocatorio editoriale pubblicato sulla rivista "PLoS Medicine". L'esempio più evidente della dipendenza delle riviste mediche dall'industria farmaceutica è la quantità di denaro che ricevono dalle pubblicità di farmaci, ma secondo Smith si tratterebbe della "forma meno corrotta di dipendenza", in quanto le inserzioni "possono essere viste e criticate da tutti".
Il problema maggiore, invece, è quello della pubblicazione di trial clinici finanziati dall'industria. "Per una compagnia farmaceutica - spiega - uno studio favorevole vale più di migliaia di pagine di inserzioni pubblicitarie. Ecco perché le aziende spendono a volte milioni di dollari per ristampare e diffondere in tutto il mondo i risultati delle ricerche". A differenza delle pubblicità, l'affidabilità degli studi viene percepita dai lettori in maniera più positiva. "Fortunatamente per le compagnie farmaceutiche che hanno finanziato questi studi, ma non altrettanto per la credibilità delle riviste che li pubblicano, i trial raramente producono risultati sfavorevoli per i prodotti della compagnia stessa". Citando esempi da 86 diversi studi, Smith dimostra che i risultati dei trial sono influenzati da chi li finanzia.