31-08-2016
Il curry è una fantastica miscela di spezie di origine indiana, ottima nei risotti, ma anche nei condimenti per la pasta, il pollo o altre deliziosi piatti. Ma sapete quanto il curry può far bene anche alla salute? Gli aromi e i sapori di queste essenze, oltre a trasformare i piatti più semplici in un tripudio di colori e sapori, si rivelano utili per migliorare il nostro benessere. Nella preparazione del curry non esiste una ricetta esatta (a seconda della regione, in India ci sono infinite varianti), ma gli ingredienti classici sono la curcuma, lo zenzero, il cardamomo, il coriandolo, il pepe nero, il cumino, la noce moscata, il fieno greco, i chiodi di garofano, la cannella, lo zafferano e il peperoncino. A seconda della località, poi, questa miscela viene unita a olio o a burro chiarificato oppure a latte di cocco o a yogurt. Gran parte dei benefici collegati al consumo di curry sono merito della curcumina, principale componente biologicamente attiva della curcuma (circa il 5% del peso della radice secca) e responsabile della colorazione giallastra. Ideale se consumato in zuppe calde, il curry è un vero toccasana per l’apparato digestivo e ha proprietà disinfettanti benefiche per l’intestino. In più regola il metabolismo e fa bruciare grassi.
Il curry svolge anche una importante funzione antinfiammatoria e antiossidante, che contribuisce ad alleviare l’affaticamento del fegato, proteggere lo stomaco e l’intestino e ridurre i fastidi collegati all’artrite e ai reumatismi. Non solo, ma l’azione antiossidante del curry è stata confermata anche contro malattie neurodegenerative (come l’Alzheimer) e lo stress ossidativo in un’indagine del Professor Giovanni Scapagnini del CNR Catania, di Claudia Colombrita e Vittorio Calabrese dell’Università di Catania e Alessia Pascale dell’Università di Pavia, nell’ambito di alcuni studi condotti in collaborazione con Michael L. Schwartzman e Nader G. Abraham del New York Medical College. La stessa azione antinfiammatoria e antiossidante del curry sarebbe efficace anche per ridurre il rischio di subire un attacco cardiaco. Secondo uno studio pubblicato sull‘American Journal of Cardiology da Wanwarang Wongcharoen e colleghi della Chiang Mai University, in Thailandia, le persone che assumono curcumina hanno ben il 65% in meno di probabilità di avere un infarto. E non solo! Altri studi dimostrano che la curcuma contenuta nel curry previene il diabete di tipo 2 nelle persone più a rischio e che abbia efficaci proprietà antitumorali. Secondo recenti studi condotti da Karen Knudsen della Thomas Jefferson University, la curcuma agirebbe stimolando la reazione ai farmaci da parte di quelle cellule tumorali resistenti alle terapie.
CONTROINDICAZIONI
La curcuma presente nel curry, stimola, tra le altre cose, la secrezione di acidi biliari. E’ per questo che coloro che soffrono di malattie ostruttive le vie biliari, come i calcoli, non dovrebbero fare uso di curry. Dovrebbe evitarlo anche chi soffre di ulcere gastriche o gastriti, per via della presenza del pepe, così come il peperoncino potrebbe causare irritazioni e infiammazioni a carico dell’apparato urinario. Se va bene in gravidanza, infine, il curry andrebbe evitato durante l’allattamento.