MANGO: NUTRE LA PELLE E PROTEGGE LE ARTERIE.

02-09-2016

L’albero del mango è un ottimo esempio delle straordinarie caratteristiche della natura tropicale: un esemplare medio, alto circa 20 metri, produce quattro milioni di fiori all’anno, di cui solo 25.000 si sviluppano fino a formare un frutto. Grazie alla sua straordinaria fecondità, il mango è considerato dai nativi di molte regioni tropicali una vera e propria riserva alimentare. Considerando che un albero di mango vive più di cento anni, durante l’arco della sua vita produrrà più di due milioni di frutti. E oltretutto la quantità non va a discapito della qualità: ogni frutto è una vera e propria opera d’arte, ricco di aroma, sapore e proprietà medicinali. La polpa del mango contiene circa l’82% di acqua e un 15% di carboidrati costituiti per la maggior parte da zuccheri (glucosio, fruttosio e saccarosio). Le sostanze nutritive più importanti nella composizione del mango sono:

- Provitamina A: 100 g di mango contengono 389 ER (retinolo equivalenti), che corrispondono a 1.295 U.I. di vitamina A. Il mango è il frutto fresco che contiene la maggior quantità di vitamina A, seguito dal melone Cantalupo. Entrambi però non raggiungono le potenzialità della carota rispetto a questa vitamina. Nel mango sono stati identificati 16 tipi di carotenoidi il più abbondante dei quali è, in assoluto, il beta-carotene. I carotenoidi sono pigmenti vegetali, generalmente di colore giallo o arancione, che nell’organismo si trasformano in vitamina A. I carotenoidi sono efficaci antiossidanti, capaci di neutralizzare i radicali liberi (ossidanti), molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare.

- Vitamina C: E’ una buona fonte di vitamina C (27,7 mg/100 g).

- Vitamina E: il mango è uno dei frutti freschi più ricchi di questa vitamina.

- Contiene anche discrete quantità di vitamine B1, B2, B6 e niacina.

- Tra i minerali troviamo il potassio, il magnesio e un pò di ferro.

- Il mango è ricco di componenti non nutritivi, come fibre solubili (pectina), acidi organici (citrico e malico) e tannini.

Per dare un’idea della complessa composizione del mango, basti sapere che sono state identificate 41 sostanze aromatiche, che complessivamente formano la fragranza del frutto. Le principali applicazioni dietoterapiche del mango sono:

1. MALATTIE DELLA PELLE: Il mango contribuisce alla salute della pelle, idratandola e ammorbidendola, infatti è scientificamente dimostrato che la carenza di vitamina A produce secchezza e desquamazione dell’epidermide. Il consumo abbondante di mango si consiglia in caso di eczemi, dermatosi (malattie non infiammatorie della pelle), secchezza della pelle e prevenzione contro l’invecchiamento precoce.

2. MALATTIE DELLA RETINA: La vitamina A, la cui azione è potenziata dalla presenza della C e della E, è importante anche per favorire la salute degli occhi, perciò il mango è molto indicato quando si registra un abbassamento della vista causato dall’alterazione della retina, come cecità notturna, atrofia del nervo ottico o trombosi dell’arteria centrale della retina.

3. ARTERIOSCLEROSI: Il mango è ricco delle vitamine A, C, ed E, che hanno maggior potere antiossidante rispetto alle lipoproteine e al colesterolo circolanti nel sangue, vitamine la cui azione si rafforza quanto più la loro presenza è concomitante. L’ossidazione delle lipoproteine produce il depositarsi di colesterolo sulle pareti delle arterie, avviando il processo di arteriosclerosi (indurimento delle arterie). Chi ha problemi di scarsa irrorazione sanguigna e sintomi di cattiva circolazione periferica o di angina pectoris dovrebbe sempre includere il mango nella propria dieta.

4. IPERTENSIONE ARTERIOSA: Il mango è diuretico (aumenta la produzione di urina), contiene una buona percentuale di potassio e pochissimo sodio, perciò è consigliato in caso di ipertensione, perché contribuisce a tenerla sotto controllo.

5. DIABETE: Il mango è molto indicato per i diabetici, perché esercita un’azione favorevole sulle arterie, contribuendo a prevenire le complicazioni circolatorie della malattia. In questi casi il mango è tollerato molto bene ed è stato scientificamente provato che nei pazienti non insulino-dipendenti, dopo aver mangiato mango, il livello di glucosio nel sangue tende a diminuire.

PREPARAZIONE E USO

- Crudo: è il modo migliore di consumarlo. I manghi di cattiva qualità sono quelli molto fibrosi e con un forte sapore di trementina, mentre i migliori sono poveri di fibre e hanno una polpa morbida e aromatica, che ricorda quella della pesca: si colgono quando non sono ancora maturi e si conservano bene in frigorifero anche per due settimane.

- In conserva: con il mango si preparano gelatine, confetture e conserve sciroppate.

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