03-09-2016
Ho iniziato a produrre da me un dentifricio 100% naturale perchè nei dentifrici di uso comune che si trovano al supermercato sono presenti numerosi ingredienti chimici tossici per la nostra salute. Ecco, per esempio, gli ingredienti del dentifricio Mentadent P - Prevenzione Completa - 8 azioni: Aqua, Sorbitol, Hydrated Silica, PEG-32, Zinc Citrate, Sodium Lauryl Sulfate, Aroma, Cellulose Gum, Sodium Fluorite, Triclosan, Sodium Saccharin, Eugenol, Limonene, CI 42051, CI 47005, CI 77891.
- Sorbitol: Il sorbitolo (o glucitolo) è l’alditolo del glucosio. E’ un dolcificante che i batteri che causano la carie non riescono a utilizzare per il loro metabolismo e inoltre trattiene l’acqua evitando così che il dentifricio si disidrati a contatto con l’aria. Può essere sintetizzato in laboratorio per riduzione del glucosio con tetraidroborato di sodio, mentre industrialmente viene ridotto per idrogenazione ad alte pressioni o per via elettrochimica. La sua assunzione non ha solitamente effetti collaterali, ma alte dosi o in soggetti intolleranti può provocare diarrea.
- Hydrated Silica: è la silice, ingrediente naturale usato come agente abrasivo della superficie dei denti.
- PEG-32: svolge le funzioni di legante, umettante e solvente e quindi mantiene uniti ingredienti che altrimenti si separerebbero (come olio e acqua). PEG significa Polyethylene Glycol e 32 ne caratterizza la struttura molecolare (32 moli di ossido di etilene). I Polietilenglicoli (PEG) sono una classe di composti presenti nella maggior parte dei prodotti cosmetici in commercio. Sono prodotti sintetici diffusissimi (processo di polimerizzazione dell’ossido di etilene) ed hanno svariati effetti tossici, (dall’irritazione sino a forti sospetti di cancerogenicità). I PEG sono estremamente inquinanti perchè di derivazione petrolifera, in più possono contenere impurità residue del processo di etossilazione necessario a produrli, sia ossido che diossido di etilene che sono certamente cancerogeni. Un numero più alto significa un più elevato livello di etossilazione, ovvero molecole più grandi, generalmente più solubili in acqua. La famiglia dei PEG può contenere tracce di oxirane, che può formare 1,4-dioxane, una sostanza cancerogena e mutagena come affermato anche dalla stessa FDA (U.S. Food and Drug Administration). I dati sulla tossicità sono stati elaborati dall’associazione statunitense Environmental Working Group (EWG), tra le più importanti al mondo attive nella tutela dei consumatori dalle sostanze tossiche presenti nei prodotti commerciali. I dati sono consultabili (e verificabili) nel loro sito dedicato ai cosmetici skindeep, dove per ogni PEG sono indicati gli studi scientifici in base ai quali è stata indicata la potenziale tossicità del composto.
- Zinc Citrate: E’ il citrato di zinco, ovvero sali di zinco dell’acido citrico, che svolge un’azione antiplacca. Gli studi al riguardo mostrano delle moderate preoccupazioni per il fatto che i metalli si accumulano nel corpo e se inalato è lievemente tossico. Nel complesso ha un valore di rischio di 2 su 10.
- Triclosan: (5-chloro-2-(2,4-dichlorophenoxy) phenol) è in circolazione da oltre 30 anni e inizialmente era impiegato nelle strutture sanitarie come disinfettante, soprattutto in ambito chirurgico. Ha un’azione principalmente antibatterica, ma possiede anche un certo potere antimicotico e antivirale. L’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale Americana) classifica il triclosan come un pesticida e lo considera una sostanza tossica per l’uomo e inquinante per l’ambiente. Da un punto di vista molecolare, il triclosan è molto simile alle sostanze tra le più tossiche sul Pianeta: diossina, PCB e Agente Arancio (potente erbicida e defoliante usato dagli americani nella guerra del Vietnam per stanare i viet cong dalle foreste). Lo stesso procedimento di produzione di questo agente microbico può generare diossine che si ritrovano poi come residui nel prodotto finale. Ulteriori quantità di diossina sono poi prodotte dopo l’esposizione alla luce solare dell’agente antisettico. Un altro pericolo deriva dal contatto di saponi e dentifrici al triclosan con acqua di rubinetto, spesso pesantemente addizionata con cloro. Un recente studio ha infatti dimostrato che le molecole di cloro reagiscono con il triclosan e generano cloroformio, sostanza molto tossica per il fegato, i reni e il sistema nervoso centrale. I produttori dichiarano con orgoglio che gli ingredienti antibatterici dei dentifrici continuano ad agire per oltre 12 ore dopo che vi siete lavati i denti. Un tempo più che sufficiente per essere assorbito dalle mucose. Attraverso l’uso di dentifrici e altri prodotti per l’igiene, il triclosan e le diossine entrano quindi nel nostro corpo e si accumulano soprattutto nei tessuti adiposi, considerata la loro lipofilia (affinità per il grasso). A dimostrazione di questo, uno studio svedese del 2002 ha evidenziato la presenza di alti livelli di triclosan in 3 campioni su 5 di latte materno. Inoltre, è noto che le diossine rappresentano un serio pericolo per la salute umana. Oltre che ritenute cancerogene, sono in grado di indebolire il sistema immunitario, ridurre la fertilità e causare difetti congeniti. Hanno un potente effetto ormonale, si accumulano nel corpo e possono per lungo tempo interferire con i normali ormoni del nostro organismo. In particolare, il triclosan ha mostrato di possedere un effetto, seppur debole, di tipo androgenico. L’uso regolare di prodotti che contengono triclosan può portare alla formazione di ceppi batterici resistenti, così come succede con l’abuso di antibiotici. Studi di laboratori hanno già evidenziato diversi ceppi resistenti a questo agente antisettico. Alla fine, non solo il triclosan nei detergenti è inutile per prevenire le malattie infettive, ma addirittura le può favorire. L’uso di creme e deodoranti al triclosan è stato anche associato alla maggiore insorgenza di micosi cutanee. Infatti nonostante i facili e ingannevoli proclami della propaganda, apposite ricerche non hanno mai dimostrato un reale beneficio derivato dall’aggiunta di sostanze antimicrobiche nei prodotti per l’igiene personale e dell’ambiente. Una ricerca condotta in 200 case ha dimostrato che l’uso regolare di saponi e detergenti antimicrobici non riduceva affatto il rischio di malattie infettive tra le persone che vi abitavano.
- Sodium Fluorite: fluoruro di sodio, ne ho già ampiamente discusso in altre occasioni esponendo i danni arrecati da questa sostanza tossica. Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell’American Medical Association (AMA) ha dichiarato che “Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro”. Secondo il Dr. William Marcus, Senior Toxicologist presso la E.P.A. (l’agenzia governativa ambientale statunitense), “L’E.P.A. deve agire immediatamente per proteggere i cittadini, non solo sulla base dei dati sul cancro, ma sull’evidenza delle fratture alle ossa, artriti, mutagenesi e altri effetti”. L’associazione statunitense Environmental Working Group (EWG) riporta diversi studi che mostrano come il fluoruro di sodio sia legato al cancro, a disturbi nervosi e al cervello, tossicità muscolo-scheletrica. Infatti i dentifrici contenenti tra lo 0,1% e lo 0,15% di fluoruro devono riportare obbligatoriamente dicitura «Controindicato nei bambini» in etichetta. Nello specifico il decreto afferma: «Per i dentifrici contenenti tra lo 0,1 e lo 0,15% di fluoruro, qualora non rechino già sull’etichetta l’indicazione che sono controindicati per i bambini (ovvero che «possono essere usati soltanto da persone adulte»), è d’obbligo la seguente etichettatura: «Bambini fino a 6 anni: utilizzare una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto per ridurre al minimo l’ingerimento. In caso di assunzione di fluoruro da altre fonti consultare il dentista o il medico». Il Codacons ha svolto dei controlli a campione per verificare se le confezioni dei dentifrici in commercio nel nostro paese rispettino o meno le indicazioni previste dalla legge a tutela della salute dei bambini, constatando, purtroppo, la violazione delle norme da parte di alcune marche famose. Di qui l’esposto dell’associazione ai Nas e alla Procura di Roma, in cui si chiede di effettuare delle verifiche e disporre i sequestri dei dentifrici non a norma.
Ecco alcuni dati riassuntivi sul fluoruro di sodio: molti studi scientifici dimostrano gli effetti negativi del fluoruro di sodio che viene inserito, oltre che nei dentifrici, anche nelle acque potabili. Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorizzazione causa osteoporosi, gozzo e malattie alla spina dorsale. Nel 1990 uno studio confermò la correlazione tra fratture ossee e fluoro. La Cornell University scoprì inoltre danni ai reni. Mentre uno studio del 1978 dell’Università di Yale scopri che bastava 1 ppm di fluoruro per diminuire resistenza ed elasticità delle ossa (nei dentifrici commerciali ce n’è in media 1.500 ppm). Nel 1987 l’NCI americana (Istituto dei Tumori) stabiliva relazione tra cancro (osteocarcinoma) e fluoro nell’acqua potabile. La fluorizzazione delle forniture idriche è quindi una prassi amorale, non necessaria ed iniqua, e fra i suoi sostenitori si annoverano potenti interessi acquisiti del settore industriale, governativo (USA) e della professione medica/odontoiatrica. Il fluoruro si accumula nelle ossa e le rende più fragili e soggette a fratturarsi. Inoltre la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci è il fluoro. Il fluoro distrugge la flora batterica e gli enzimi. Il Dott. Durrant-Peatfield ci dice che il fluoro è un veleno che distrugge gli enzimi. Il suo accumulo nella tiroide è causa di squilibri ormonali. E’associato a malattie autoimmuni, oltre all’osteoporosi, l’osteosarcoma e perfino un aumento del cancro alla tiroide. Il fluoruro di sodio è un ingrediente comune dei veleni per topi e scarafaggi, degli anestetici, dei farmaci psichiatrici e ipnotici e del gas nervino. È uno degli ingredienti base del Prozac e del gas nervino Sarin usato nell’attentato al sottopassaggio della metropolitana giapponese. Prove scientifiche indipendenti hanno rivelato che il fluoruro causa vari disturbi mentali e rende le persone stupide, docili e sottomesse.
- Sodium Lauryl Sulfate (SLS): è anch’esso un tensioattivo. Ruth Winter, autore del libro “A Consumer’s Dictionary of Food Additives” afferma che il SLS è soltanto un irritante per la pelle, per Epstein e Steinman, autori del “The Safe Shopper’s Bible“, esso risulta irritante anche per gli occhi e le mucose. Judi Vance, autrice del libro “Beauty To Die For“, invece si spinge oltre facendo riferimento a degli studi giapponesi che evidenziano un danno al DNA. Lo studio della Invitrogen Corporation del 23 Marzo 1998, oltre ai sopracitati effetti aggiunge problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti. Uno studio del Toxicology Data Network, denominato “Effetti degli additivi farmaceutici sulla sintesi e nei meccanismi di riparazione del DNA” (Effect of pharmaceutical additives on the synthesis of DNA and on repair mechanism), accusa l’SLS di bloccare la sintesi del DNA.
- Sodium Saccharin: la saccarina è stato il primo dolcificante artificiale, ed è 450 volte più dolce dello zucchero. Viene chiamato E954 nei prodotti alimentari. Su Wikipedia si trova scritto: “Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni sessanta diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. L’allarme tocca il livello massimo nel 1977, dopo la pubblicazione di uno studio in cui si rileva un aumento dei casi di cancro alla vescica nei ratti alimentati con alte dosi di saccarina. Quell’anno la saccarina viene vietata in Canada”.
- CI: sono coloranti. (CI 42051): colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante blu-violetto.
- (C.I. 47005): colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante che va dal giallo opaco al giallo-verdognolo.
- (CI 77891) titanium dioxide: è un pigmento inorganico. Si presenta sotto forma di polvere di colore bianco insolubile. Su Wikipedia riguardo al diossido di titanio si trova scritto: “Gli effetti sulla salute umana non sono ancora ben compresi. La polvere di biossido di titanio, se inalata, è stato classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogena”.
Se per anni tutti i giorni più volte al giorno ingerisci queste sostanze non penso che al tuo corpo piaccia molto. Oggi non mi sorprendo più di vedere che le persone non muoiano più di vecchiaia ma sempre di malattia. Queste sostanze indeboliscono il nostro organismo, che essendo il computer più intelligente e all’avanguardia mai esistito, deve attuare delle risposte essendo quotidianamente sotto attacco. Se decidete di non assumere più queste sostanze scoprirete di avere molta più energia, forza e lucidità perchè ora l’organismo è più pulito e non deve impegnarsi per difendersi da qualcosa.