21-09-2016
1. CIBI NEI BARATTOLI DI ALLUMINIO
Fredrick Vom Saal è un endocrinologo dell’Università del Missouri che studia il bisfenolo A. Con le lattine il problema sta nelle resine che, appunto, contengono bisfenolo A, un estrogeno sintetico legato all’aumento dei disturbi riproduttivi, alle malattie cardiache, al diabete e all’obesità. L’acidità degli alimenti contenuti nelle lattine (pensiamo ai pomodori) favorisce il rilascio di bisfenolo A nell’alimento stesso. Ci sono studi secondo i quali i livelli di bisfenolo A in moltissime persone sono più alti di quelli che negli animali hanno mostrato di sopprimere la produzione dello sperma e di causare danni cromosomici. “Da un litro di pomodori in lattina si possono assumere fino a 50 mcg di bisfenolo A - ha detto Saal - un livello che ha un sicuro impatto sulla salute soprattutto dei più giovani”. La soluzione: scegliere alimenti, soprattutto pomodori, in bottiglie di vetro oppure in tetrapak.
2. CARNI DELLE MUCCHE NUTRITE CON CEREALI
Joel Salatin è co-proprietario dell’azienda Polyface e autore di diversi libri sull’agricoltura sostenibile. In questo caso il problema è che il manzo deve mangiare erba, non cereali. Ma gli allevatori oggi nutrono i manzi con mais e soia per farli ingrassare. Uno studio recente condotto dai ricercatori del Dipartimento americano dell’Agricoltura e della Clemson University hanno dimostrato come, rispetto alla carne di manzi nutriti con cereali, quella di manzi nutriti con erba sia più ricca di beta-carotene, vitamine E, omega-3, acido linoleico coniugato, calcio, magnesio e potassio, abbia meno omega-6 e meno grassi saturi. La soluzione: per chi sceglie di continuare a mangiare carne, in caso di carne di manzo meglio scegliere quella di animali nutriti solo con erba.
3. POPCORN COTTI NEL FORNO A MICROONDE
Olga Naidenko è ricercatrice dell’Environmental Working Group. Il problema con i popcorn nelle confezioni preparate per il microonde risiede anche nella sostanza chimica che viene rilasciata, appunto, dalla confezione stessa, l’acido perfluoroottanoico che può causare infertilità. Le microonde del forno vaporizzano tale sostanza che migra nel cibo e si accumula nell’organismo che ingerisce quel cibo. La soluzione: meglio cuocere il mais biologico nel modo tradizionale, con la pannocchia.
4. PATATE NON BIOLOGICHE
Jeffrey Moyer è il responsabile del National Organic Standards Board e si è occupato di come i tuberi e le radici assorbano erbicidi, pesticidi e fungicidi che vengono immessi nel terreno. Nel caso delle patate, queste vengono trattate con fungicidi nel periodo della crescita, spruzzate di erbicidi per uccidere i parassiti e dopo la raccolta vengono trattate nuovamente per impedire che germoglino. “Provate a fare questo esperimento - ha detto Moyer - comprate una patata convenzionale e cercate di farla germogliare. Non ci riuscirete. Ho parlato con tanti agricoltori e molti mi hanno detto che separano dalle altre alcune patate che tengono per se e la propria famiglia senza trattarle”. La soluzione: comprate patate biologiche. Se le patate convenzionali sono state trattate con sostanze chimiche, non basta lavarle bene poichè i pesticidi vengono assorbiti.
5. SALMONE D'ALLEVAMENTO
Il dottor David Carpenter, direttore dell’Institute for Health and the Environment all’Universitè di Albany, ha pubblicato un importante studio su Science riguardo la contaminazione del pesce. Negli allevamenti i salmoni vengono nutriti con soia, frattaglie di pollo e penne di pollame idrolizzate. Questi salmoni contengono poca vitamina D e molti contaminanti, incluso sostanze cancerogene, PCB, ritardanti di fiamma e pesticidi. Secondo Carpenter il salmone d’allevamento è il pesce più contaminato. Preoccupano anche gli alti livelli di antibiotici utilizzati negli allevamenti. La soluzione: evitare di mangiare salmone o, per chi volesse continuare a mangiarlo, scegliere quello pescato in Alaska e mai di provenienza atlantica.
6. LATTE VACCINO
Rick North è il direttore della Campaign for Safe Food all’Oregon Physicians for Social Responsibility e responsabile della divisione in Oregon dell’American Cancer Society. Punta il dito contro il latte di mucche trattate con ormone bovino della crescita ricombinante per aumentare la produzione di latte. Tale ormone aumenta il rischio di infezioni e pus nel latte e porta ad alti livelli di un ormone chiamato fattore di crescita insulino-simile che negli esseri umani aumenta il rischio di cancro al seno, alla prostata e al colon. La soluzione: scegliere bevande diverse da quello di mucca, preferibilmente vegetali, oppure scegliere il latte biologico.
7. SOIA
Quasi il 90% di tutta la soia del mondo parrebbe essere geneticamente modificata ed esistono molti studi sui rischi derivanti dal consumo di alimenti OGM. Se non si sceglie soia biologica si rischia dunque di esporsi a rischi per la salute. La soluzione: scegliere solo soia biologica o almeno che abbia riportato in etichetta non-OGM.
8. MELE CONVENZIONALI
Mark Kastel è codirettore del Cornucopia Institute, un gruppo di ricerca sulla politica agricola che sostiene il cibo biologico. Punta il dito sulle mele convenzionali, il frutto, secondo lui, che più viene trattato con pesticidi poiché non sviluppa resistenza. “I lavoratori agricoli presentano un elevato rischio di cancro - ha detto - e sempre più studi hanno collegato l’esposizione ai pesticidi con il morbo di Parkinson”. La soluzione: comprare solo mele biologiche certificate.