24-09-2016
In inglese, per la forma della sezione che ricorda una stella a cinque punte, la carambola è chiamata anche “frutto a stella”. Ma è un “frutto a stella” anche per la quotazione che ha raggiunto sui mercati internazionali. La sua polpa è tenera e ha un delicato sapore agrodolce. Tagliata a fette, nei ristoranti si usa per decorare squisiti piatti, ma la carambola, oltre a quelle puramente estetiche, ha anche altre proprietà. Contiene il 5% di carboidrati sotto forma di zuccheri e una piccola quantità di proteine e di grassi. Contiene una modesta quantità di provitamina A, di vitamine del gruppo B, la E e la C (che è la più abbondante: 21 mg/100 g). Contiene tutti i minerali necessari, ma in proporzioni modeste, eccetto il potassio (163 mg/100 g). La delicata polpa della carambola è ricca di fibre vegetali di tipo solubile, che esercitano un’azione lenitiva e lassativa sull’intestino. Le sue applicazioni dietoterapiche riguardano in particolare:
- Stitichezza da atonia intestinale (che è il tipo più frequente). Due o tre carambole a colazione facilitano l’evacuazione.
- Eccesso di colesterolo: la carambola è ricca di fibre solubili e contribuisce a ridurre l’assorbimento del colesterolo nell’intestino.
PREPARAZIONE E USO
- Cruda: i frutti di maggiori dimensioni sono più saporiti e dolci. Quelli piccoli possono essere aspri.
- Conserve: la polpa è molto adatta per preparare gelatine e marmellate.
- Bevande: con la carambola si preparano bibite e bevande rinfrescanti di sapore “tropicale”.