7 FATTORI NOCIVI PER IL SISTEMA IMMUNITARIO.

03-10-2016

1. ATTIVITA’ FISICA ECCESSIVA

Lo svolgimento regolare di un’attività fisica è indispensabile per mantenersi in salute e può aiutare il sistema immunitario determinando un temporaneo aumento dei globuli bianchi e una minore incidenza delle infezioni comuni. Un esercizio fisico eccessivo (cioè tale da raggiungere la spossatezza e la soglia del dolore due o più volte alla settimana), invece, inibisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di infezione. Gli sforzi molto intensi, infatti, abbassano temporaneamente le difese immunitarie creando una finestra di alcune ore in cui gli agenti patogeni hanno la possibilità di penetrare nell’organismo. In questo lasso di tempo chi fa un’attività così intensa dovrebbe evitare il contatto con portatori di infezioni. In uno studio recente su 2.300 maratoneti l’incidenza delle affezioni delle alte vie respiratorie è risultata superiore al normale durante gli allenamenti e dopo la maratona stessa. I ricercatori hanno scoperto che gli atleti che si allenavano correndo più di 90 chilometri alla settimana erano più soggetti a queste patologie respiratorie di quelli che facevano meno di 30 chilometri alla settimana. Hanno riscontrato inoltre che nella settimana dopo la maratona l’incidenza delle infezioni delle alte vie respiratorie tra coloro che avevano completato tutto il percorso era fino a sei volte più alta che tra coloro che si erano allenati e si erano iscritti alla gara, ma non vi avevano partecipato. Un’attività fisica intensa sembra danneggiare il sistema immunitario attraverso la produzione di alti livelli di radicali liberi. Tutto ciò si può ampiamente prevenire tramite un apporto di grandi quantità di antiossidanti, specialmente di vitamina E.

2. STRESS

Lo stress è il peggior nemico del sistema immunitario. Molte ricerche hanno chiaramente dimostrato che la patologia indotta dallo stress è un fenomeno reale e che lo stress è causa di molte malattie. Lo stress assume diverse forme, per esempio gli esami, la mancanza di sonno, il divorzio, il fatto di doversi prendere cura di famigliari gravemente ammalati o di litigare con il partner. Il livello di immunosoppressione che ne consegue di solito è proporzionale al livello di stress. Non è solo lo stress in sé a provocare il problema, tuttavia, bensì il modo in cui ciascuno di noi vi reagisce. Il livello di stress cui siamo sottoposti è dato dalla somma degli stimoli stressanti che riceviamo e della maniera in cui reagiamo. Le variazioni personali della risposta allo stress spiegano la grande varietà delle malattie che esso induce. Di base, lo stress stimola il sistema nervoso simpatico, cioè la parte del sistema nervoso che determina la risposta di difesa o di fuga, ma sembra che inibisca anche il sistema nervoso parasimpatico, ovvero la parte responsabile delle funzioni corporee durante il riposo, il rilassamento, la visualizzazione, la meditazione e il sonno. Chiaramente il sistema immunitario funziona bene quando il sistema parasimpatico è in piena attività, mentre quando il corpo è impegnato nella reazione di difesa o di fuga le aggressioni dei microrganismi esterni non possono avere la priorità. Normalmente il sistema simpatico e quello parasimpatico si compensano tra loro, ma in situazioni di stress protratto l’equilibrio si altera e il sistema immunitario ne viene a soffrire. La maggiore attivazione del sistema simpatico provoca una maggiore secrezione di ormoni surrenali, specialmente corticosteroidi e catecolamine, che inibiscono la funzione dei globuli bianchi, diminuiscono la produzione di linfociti e causano una contrazione del volume del timo, la ghiandola fondamentale del sistema immunitario. Ne risulta un significativo abbassamento delle difese immunitarie. Solo recentemente alcuni ricercatori hanno scoperto che le cellule T e B sono provviste di recettori per gli ormoni dello stress, il che contribuisce a spiegare perché il sistema immunitario è così sensibile allo stress. L’immunodepressione causata dallo stress ci rende vulnerabili alle infezioni e permette alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario. In generale il grado di immunodepressione è proporzionale al livello di stress. In alcuni studi sulle scimmie, lo stress sembra addirittura avere accelerato la distruzione e l’invecchiamento delle cellule cerebrali.
La maggior parte delle persone associa lo stress al comportamento di tipo A (istintivo, aggressivo, ostile, con tendenze perfezionistiche), ma anche la depressione è una forma di stress che può inibire il sistema immunitario. Per valutare l’impatto di un lutto in famiglia, alcuni ricercatori hanno esaminato 21 vedove di mezza età che avevano perso il marito solo 2 mesi prima dell’inizio dello studio e per 13 mesi le hanno confrontate, a intervalli di 6 mesi, con 21 donne sposate. Le vedove con tutte le caratteristiche della depressione grave presentavano anche alterazioni della funzione immunitaria sotto forma di ridotta attività delle cellule natural killer e minore reattività linfocitaria. Tale risultato suggerisce l’esistenza di una correlazione tra alterazione della funzione immunitaria e depressione nelle donne sottoposte allo stress emotivo di un lutto recente. Anche l’ansia sembra avere un effetto negativo sul sistema immunitario. Un gruppo di ricercatori ha studiato il sistema immunitario in persone che si prendevano cura di familiari affetti dal morbo di Alzheimer. L’immunodepressione provocata da questo stress persiste fino a due anni dopo il decesso dell’ammalato. In coloro che accudivano o avevano accudito un odi questi ammalati è stata osservata una notevole diminuzione dell’attività delle cellule natural killer e del numero di cellule T rispetto ai controlli. Fortunatamente, questi effetti son reversibili. In un altro studio son ostati divisi in due gruppi vari pazienti operati di tumore; un gruppo è stato sottoposto a 90 minuti di psicoterapia alla settimana per sei mesi, mentre l’altro non ha ricevuto nessun tipo di aiuto psicologico strutturato. Durante le sedute di psicoterapia ai pazienti venivano date spiegazioni sul tumore, si discutevano le loro paure, si insegnavano tecniche per controllare lo stress e per reagire alle difficoltà e si cercava di stimolare la collaborazione tra pazienti e personale medico e paramedico. Dopo sei mesi, il gruppo sottoposto a psicoterapia aveva un maggior numero di cellule natural killer e di linfociti in grado di distruggere le cellule tumorali. Nei sei anni successivi tutto questo si è tradotto in risultati molto importanti: il gruppo sottoposto alla psicoterapia ha fatto registrare il 50% di recidive in meno e una mortalità molto più bassa rispetto al gruppo non trattato.

3. RIPOSO INSUFFICIENTE

Le ricerche sullo stress sottolineano l’importanza di riposare a sufficienza ed evitare le attività stressanti quando il sistema immunitario è impegnato, cosa che nell’epoca moderna sembra succedere sette giorni su sette. Basta perdere poche ore di sonno una notte per alterare la funzione immunitaria. In un esperimento in proposito 23 uomini sani di età compresa tra 22 e 61 anni sono stati fatti dormire 4 ore meno del solito per una notte. Il giorno dopo l’attività delle cellule natural killer era diminuita addirittura del 30%. Fortunatamente con una notte di buon sonno i valori sono tornati normali.

4. OBESITA’ E ANOMALIE LIPIDICHE

L’obesità è associata a una scarsa funzionalità del sistema immunitario, come dimostrato dalla ridotta attività battericida dei neutrofili e dalla maggiore incidenza di malattie e mortalità da infezioni tra gli obesi. Tale alterazione della risposta immunitaria va forse attribuita al livello di colesterolo e di lipidi, che di solito è molto elevato in questi soggetti. L’alto livello di colesterolo, di acidi grassi liberi, di trigliceridi e di acidi biliari inibisce varie funzioni immunitarie, tra cui la capacità dei linfociti di proliferare e produrre anticorpi e quella dei neutrofili di migrare verso aree infette e inglobare e distruggere i microrganismi responsabili.

5. CANDIDA

Normalmente l’apparato intestinale ospita piccole quantità di lieviti, ma in seguito all’uso eccessivo di antibiotici ad ampio spettro, corticosteroidi, anticoncezionali orali e al consumo di carboidrati semplici (zucchero) è ormai molto frequente che questi lieviti si moltiplichino oltre misura. La proliferazione della candida intestinale provoca molti problemi, non ultima l’immunodepressione. Proliferando, i lieviti penetrano nella mucosa intestinale e causano piccole lesioni che danno luogo alla sindrome da eccessiva permeabilità intestinale, caratterizzata da un aumento dell’assorbimento di tossine intestinali e allergeni alimentari con effetto immunosoppressore. A questo si somma l’immunosoppressione provocata direttamente dagli immunocomplessi formati dai lieviti. La proliferazione della candida è una conseguenza fin troppo comune della somministrazione di antibiotici ai pazienti ricoverati in ospedale. Da uno studio condotto su 55 pazienti ricoverati in un reparto di traumatologia è emerso che a tutti, durante la degenza, erano stati somministrati antibiotici ad ampio spettro. Nel 67% dei casi si è avuto un aumento del livello di antigene della candida nel sangue, a indicare che la candida si stava moltiplicando nell’intestino (e nella vagina delle donne). I ricercatori hanno notato inoltre che i globuli bianchi dei pazienti con l’antigene in questione erano meno attivi contro la Candida albicans di quelli dei pazienti senza l’antigene. In altre parole, quando a un paziente vengono somministrati gli antibiotici, il livello di candida intestinale aumenta a tal punto da danneggiare l’intestino stesso, fino a che la candida passa nel sangue e inibisce il sistema immunitario.

6. ECCESSIVO APPORTO DI OLI DI PESCE

Alcuni credono che se una cosa è naturale, se per esempio è un’erba o una vitamina, non può che fare bene e più se ne usa meglio è. Purtroppo la realtà non è così semplice. Gli integratori sono abbastanza sicuri, ma il rischio di abusarne esiste. Ne è un esempio l’olio di pesce che, nonostante aiuti a controllare le infiammazioni, in alte dosi può inibire il sistema immunitario. In uno studio a 12 volontari sani son ostati somministrati 5,4 g al giorno di acido eicosapentenoico (EPA) oppure 3,2 g di acido docoesaenoico (DHA), due oli di pesce che riducono nettamente la capacità dei neutrofili di migrare verso la sede dell’infiammazione. Dal momento che alcuni ricercatori ritengono che l’inibizione del sistema immunitario derivante dall’assunzione di oli di pesce sia dovuta alla rancidità (ossidazione degli acidi grassi con formazione di perossidi), a sei dei partecipanti allo studio è stata somministrata anche della vitamina E per neutralizzare i perossidi. Sebbene i livelli di perossidi lipidici siano risultati minori nei soggetti trattati con la vitamina E, prendendo queste dosi di oli di pesce la funzione immunitaria è rimasta comunque depressa in entrambi i gruppi. Tuttavia, poichè la quantità di vitamina E non era molto alta, non possibile trarre conclusioni definitive. Un grammo al giorno sembra essere la dose adeguata per un uso a lungo termine.

7. TRAUMI

Qualsiasi trauma fisico grave, come per esempio un intervento chirurgico, inibisce fortemente la funzione immunitaria. A tale inibizione, probabilmente dovuta alla risposta infiammatoria al trauma, per fortuna si può ovviare con l’apporto di nutrienti quali le vitamine A e C, l’aminoacido essenziale arginina e gli acidi grassi essenziali del gruppo omega-3. L’apporto di vitamina A si è dimostrato molto utile per combattere l’immunosoppressione causata dalle operazioni chirurgiche. In uno studio al riguardo sono stati contati i linfociti il primo e il settimo giorno dopo un intervento. Nel gruppo placebo il valore era molto più basso del normale, mentre nel gruppo a cui erano state somministrate da 300.000 a 450.000 U.I. di vitamina A è rimasto invariato. Gli acidi grassi omega-3 probabilmente agiscono diminuendo la quantità di mediatori chimici dell’infiammazione liberati nella sede del trauma, stimolando al tempo stesso la proliferazione delle cellule T. L’arginina agisce stimolando la proliferazione delle cellule T.

Bonus William Hill
Bonus Ladbrokes

Copyright © 2014-2024 Naturopata Angelo Ortisi - Tutti i diritti riservati.

Powered by Warp Theme Framework
Premium Templates