SANITA': GLI ERRORI DEI MEDICI PROVOCANO 90 MORTI AL GIORNO.

05-10-2016

Provocano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. In Italia le cifre degli errori commessi dai medici o causati dalla cattiva organizzazione dei servizi sanitari sono da bollettino di guerra: tra 14 mila (secondo l'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri) e i 50 mila decessi all'anno, secondo Assinform. Il che significa circa 80-90 morti al giorno (il 50% dei quali evitabile), 320 mila le persone danneggiate. E con costi pari all'1% del pil: 10 miliardi di euro l'anno. A fornire le cifre è L'Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), che in collaborazione con Dompé Biotec, ha organizzato un convegno nazionale proprio su questo tema. ''Il tema del rischio clinico - afferma il professor Emilio Bajetta, presidente nazionale dell'Aiom - si propone come un argomento di grande attualità, con un forte impatto socio-sanitario. Lo scopo è migliorare la prestazione sanitaria e garantire la sicurezza del paziente oncologico''. Anche perché, nella speciale classifica delle specialità dove si commettono maggiori errori stilata dal Tribunale del Malato, l'oncologia con un 13% si colloca al secondo posto, preceduta solo dall'ortopedia e traumatologia con il 16,5%; seguono ostetricia (10,8%) e chirurgia (10,6%). A guidare invece la graduatoria dei reparti più a rischio c'è la sala operatoria (32%), seguita da dipartimento degenze (28%), dipartimento urgenza (22%) e ambulatorio (18%).
Riguardo specificamente al settore oncologico, prosegue Bajetta, "quelli relativi al farmaco e alla corretta esecuzione dei protocolli terapeutici sono fra gli errori più frequenti in oncologia. Dagli ultimi studi internazionali risulta però che, sempre in questo ambito, le controversie per errori medici sono in diminuzione. La cosa però non deve sollevare in alcun modo il clinico dai propri doveri e responsabilità: una maggiore chiarezza nel comunicare i limiti della medicina e gli eventuali errori non può che giovare al rapporto col paziente". In ogni caso, c'è da registrare che il contenzioso in oncologia è in calo, con percentuali attualmente scese dal 13% al 10%. E il 90% dei medici o degli ospedali citati in giudizio viene assolta. Ma resta il problema dell'aumento esponenziale delle cause intentate ai medici e dei premi richiesti dalle assicurazioni agli ospedali (fino a due milioni di euro l'anno, per le strutture più grandi). Questo malgrado i progressi registrati in termini di sopravvivenza: più 7% negli ultimi dieci 10 anni. I dati nazionali disponibili provengono da varie fonti (Anestesisti Ospedalieri, Assinform, Tribunale dei Diritti del Malato e altre): oppure sono proiezioni dalla letteratura internazionale (a partire dal rapporto Usa del 2000 "To err is human"); o ancora si riferiscono a studi e sperimentazioni condotti in grandi e piccoli centri di cura italiani.

 

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