SAMBUCO: UNA PIANTA EFFICACE CONTRO LE INFEZIONI.

07-10-2016

Il sambuco (Sambucus nigra) è una pianta appartenente alla famiglia delle Caprifogliacee, ben conosciuta fin dall’antichità, a cui erano attribuite svariate virtù terapeutiche. Le sue bacche, infatti, sono tuttora utilizzate in numerosi paesi dalla medicina tradizionale per il trattamento di influenza, raffreddore e sinusite. Viene anche utilizzato per scopi diuretici. Le bacche di sambuco, oltre a piccole percentuali di olio essenziale, contengono alcuni costituenti responsabili delle attività farmacologiche quali flavonoidi e antocianosidi (crisantemina, sambucianina e sambucina). La presenza di flavonoidi, inclusa quercetina e rutina, può spiegare l’attività antiossidante delle bacche. In vitro è stata osservata una significativa attività antiossidante accertata con l’ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity). La recente letteratura scientifica indica attività antivirale contro l’influenza e l’herpes simplex. Studi in vitro riportano proprietà immunostimolanti e aumento delle citochine infiammatorie e antinfiammatorie. Tra i meccanismi d’azione dell’estratto di sambuco troviamo:

• inibizione dell’emagglutinazione prodotta dai virus influenzali nell’uomo;
• capacità antivirale;
• inibizione della replicazione virale in vitro e nell’uomo;
• attività immunostimolante;
• aumento della produzione di citochine infiammatorie e antinfiammatorie;
• aumento dell’attività degli enzimi lisosomiali;
• riduzione della produzione di prodotti della lipossigenazione.

ATTIVITA’ ANTIVIRALE E IMMUNOMODULANTE

Mumcuoglu, noto virologo israeliano, è stato il primo a scoprire che alcuni costituenti presenti nelle bacche del sambuco sono in grado di neutralizzare l’attività dei recettori emagglutinici dei virus. Sono stati condotti negli ultimi anni cinque studi clinici su svariate preparazioni a base di sambuco, che includevano 144 partecipanti. Due randomizzati, doppio cieco, placebo controllo, con rispettivamente 27 e 60 pazienti, hanno testato l’efficacia del sambuco nel trattamento dei sintomi associati all’influenza. In questi studi è stato dimostrato che l’estratto di sambuco assunto oralmente è efficace nell’inibire l’influenza sia del tipo A che quello B già a 48 ore dall’esordio. I dati in possesso permettono di affermare che il sambuco può produrre la riduzione del 50% nella gravità e nella durata della sintomatologia. Buoni risultati si sono ottenuti anche nel trattamento dell’herpes simplex 1. Si sta anche studiando la potenziale capacità del sambuco di inibire l’infettività di forme isolate e cliniche dell’HIV.

COLESTEROLO

L’estratto di sambuco contiene le antocianine, che svolgono potenziali benefici contro vari stressor ossidativi. Le antocianine, incorporate nelle cellule endoteliali vascolari, possono conferire un significativo effetto protettivo contro il danno ossidativo. Le proprietà radical scavenger di questi composti possono essere utili nel trattamento dei disturbi vascolari. Uno studio randomizzato placebo-controllo ha osservato l’effetto di un basso dosaggio di sambuco (400 mg 3 volte al giorno) per 2 settimane. I pazienti seguivano una dieta contenente il 35% di grassi. I risultati hanno mostrato una lieve, ma statisticamente rilevante, riduzione dopo 2 settimane in tutti i parametri lipidici (colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi). I ricercatori hanno concluso che i risultati potrebbero migliorare aumentando il dosaggio e utilizzando pazienti con livelli lipidici elevati.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15080016

http://www.nature.com/ejcn/journal/v58/n2/full/1601773a.html

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14749743

 

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