AGLIO: NESSUN FARMACO E' IN GRADO DI EGUAGLIARLO.

16-10-2016

Nel 1980 il produttore Les Blank realizzò un documentario intitolato “L’aglio vale 10 madri”. Se dovesse produrne il seguito oggi, forse lo intitolerebbe “L’aglio vale 1.500 studi”. Su questo bulbo dal sapore forte sono state svolte innumerevoli ricerche dai risultati a dir poco stupefacenti. L’aglio ha decine e decine di proprietà curative.

- E’ dimostrato che l’aglio riduce il tasso di colesterolo e fluidifica il sangue, il che può servire a prevenire ipertensione, cardiopatie e ictus.

- In laboratorio l’aglio blocca la crescita delle cellule tumorali. Dagli studi epidemiologici risulta che coloro che mangiano molto aglio hanno meno tumori allo stomaco e al colon di coloro che ne consumano poco o nulla.

- In uno studio condotto al Boston City Hospital l’aglio è stato usato con successo per uccidere 14 ceppi di batteri prelevati dal naso e dalla gola di bambini colpiti da infezioni dell’orecchio.

E’ dimostrato inoltre che l’aglio può potenziare le difese immunitarie e ridurre l’iperglicemia, calmare l’asma e mantenere sane e robuste le singole cellule, ritardando o prevenendo l’insorgere di alcuni dei disturbi legati all’invecchiamento. Le potenzialità terapeutiche dell’aglio sono note da migliaia di anni. In passato, è stato usato per trattare praticamente tutto, dalle ferite e dalle infezioni ai disturbi digestivi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati russi rimasero senza penicillina, requisirono l’aglio nelle campagne. E ancora oggi in Germania, in Giappone e in altri paesi moderni esistono in commercio numerosi preparati a base di aglio.

FA BENE AL CUORE

Finora i ricercatori hanno scoperto due meccanismi grazie ai quali l’aglio fa bene al cuore e alla circolazione. Prima di tutto, contiene molti composti organosolforati, tra cui il disolfuro di allile, che favoriscono la circolazione impedendo alle piastrine di aderire l’una all’altra e di provocare la coagulazione del sangue. In uno studio della Brown University di Providence, Rhode Island, a 45 uomini con il colesterolo alto è stato somministrato un estratto di aglio in dosi equivalenti a cinque o sei spicchi di aglio fresco. Dalle successive analisi del sangue è risultato che il tasso di aggregazione piastrinica era diminuito da un minimo di 10 a un massimo di 50%. Un’elevata attività piastrinica significa maggiori probabilità di avere l’aterosclerosi o un attacco di cuore o un ictus. Ma i composti solforati sono molto efficaci, rendendo più fluido il sangue. L’aglio fa bene al cuore anche perché abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi. Secondo Yu Yan Yeh, docente di scienza della nutrizione alla Pennsylvania State University di University Park, molti degli effetti protettivi dell’aglio si esercitano nel fegato, l’organo che produce il colesterolo. In laboratorio i ratti cui veniva somministrato estratto di aglio producevano l’87% di colesterolo e il 64% di trigliceridi in meno. “Il fegato è la sede principale della sintesi dei grassi e del colesterolo”, spiega il dottor Yeh. “Quando la produzione di queste sostanze da parte del fegato diminuisce, se ne trovano meno in circolazione nel sangue”. In una rassegna di 16 studi che hanno interessato 952 persone, alcuni ricercatori inglesi hanno riscontrato che consumando aglio, sia fresco sia in polvere, il colesterolo totale si abbassava in media del 12-13%. E secondo una revisione di vari studi eseguita da ricercatori del New York Medical College di Valhalla, è scientificamente dimostrato che consumando da mezzo a uno spicchio d’aglio al giorno è possibile ridurre la colesterolemia di circa il 9%.

PROTEZIONE DAI TUMORI

Si stanno moltiplicando le evidenze scientifiche del fatto che grazie all’aglio è possibile prevenire e curare il cancro. Secondo numerosi studi questo alimento può fermare lo sviluppo dei tumori in vari modi: impedendo le alterazioni cellulari che portano al tumore, inibendo la crescita dei tumori oppure direttamente uccidendo le cellule maligne.

- L’aglio contiene una sostanza, detta s-allilcisteina, che interrompe il processo metabolico tramite il quale una cellula sana diventa cancerosa.

- Il già citato disolfuro di allile frena lo sviluppo delle cellule tumorali interferendo con la loro capacità di dividersi e moltiplicarsi. Il disolfuro di allile soffoca le cellule tumorali finchè il loro numero non si riduce e cominciano a morire.

- Un’altra importante sostanza contenuta nell’aglio è il trisolfuro di allile, 10 volte più efficace del disolfuro di allile nell’uccidere le cellule di tumore polmonare umano. La sua efficacia è paragonabile a quella del 5-fluorouracile, un farmaco molto usato in chemioterapia. E dal momento che l’aglio è assai meno tossico per le cellule sane rispetto al 5-fluorouracile, si spera che in futuro ne possano derivare forme meno aggressive di chemioterapia.

- L’aglio contiene sostanze che impediscono ai nitriti, comuni molecole che si trovano in alcuni alimenti oltre che in numerose sostanze inquinanti, di trasformarsi in nitrosamine, sostanze nocive che possono innescare fenomeni cancerosi nell’organismo.

I vantaggi dell’aglio non si vedono solo in laboratorio. I ricercatori hanno notato per esempio che nell’Italia meridionale, dove si consuma molto aglio, l’incidenza dei tumori allo stomaco è minore rispetto al Nord del paese, dove se ne usa molto meno. In una provincia della Cina settentrionale dove abitualmente la gente mangia da quattro a sette spicchi d’aglio al giorno, si registra il 7-8% di casi di tumore dello stomaco in meno rispetto alla provincia confinante, dove il consumo di aglio è minore. Negli Stati Uniti da uno studio su 41.837 donne residenti nello Iowa è emerso che quelle che mangiavano aglio almeno una volta alla settimana avevano un rischio di tumore al colon del 35% inferiore rispetto a quelle che non ne mangiavano mai.

E’ UN POTENTE GERMICIDA

Una tendenza preoccupante di questi ultimi anni è l’antibiotico-resistenza, cioè la capacità dei batteri di resistere a farmaci che prima funzionavano. Da recenti ricerche risulta che l’aglio potrebbe essere efficace là dove i farmaci non lo sono più oppure si dimostrano tossici. In uno studio i ricercatori del Boston City Hospital hanno prelevato 14 diversi ceppi batterici dai tamponi nasofaringei di bambini affetti da infezioni dell’orecchio. Nonostante alcune delle infezioni non avessero risposto a nessun tipo di terapia antibiotica, in laboratorio l’estratto di aglio è riuscito ad uccidere tutti i germi resistenti. Nessuno escluso! In un altro studio i ricercatori dell’University of New Messico ad Albuquerque hanno verificato l’efficacia dell’aglio nel trattamento dell’otomicosi, un’infezione dell’orecchio dovuta a un fungo del genere Aspergillus contro cui i rimedi esistenti non danno grandi risultati. I farmaci per uso topico infatti hanno molti effetti collaterali e sono addirittura controindicati se il timpano è ormai perforato. In laboratorio i funghi responsabili dell’infezione son ostati trattati con una miscela di estratto di aglio e acqua che, anche in concentrazioni molto basse, ne ha bloccato la crescita in misura paragonabile e talvolta anche maggiore di quella dei farmaci convenzionali.

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