22-10-2016
Olio di palma. Torniamo ancora una volta a parlarne in quanto una nuova ricerca ha evidenziato come alcuni principi attivi presenti in questo grasso vegetale siano utili contro un tumore molto pericoloso e temuto: il melanoma. Si tratta di un’altra campagna volta a riabilitare l’olio di palma agli occhi dei consumatori? Cerchiamo di fare chiarezza. Innanzitutto cosa dice esattamente lo studio opera dell’Università Statale di Milano in collaborazione con l’Università dell’Aquila? Al centro dell’attenzione vengono posti i delta-tocotrienoli (δ‐TT) presenti nell’annatto (Bixa Orellana, i cui semi resi polvere colorante sono utilizzati soprattutto in Sud America) e nell’olio di palma che, come sottolineano i ricercatori, è un prodotto che non contiene solo acidi grassi saturi ma anche questi derivati della vitamina E particolarmente utili in quanto attivi contro le cellule tumorali. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports ha dimostrato come questi principi attivi siano utili contro il melanoma, il famigerato tumore della pelle, in quanto i δ‐TT rallentano la crescita della malattia e la sua progressione ma spingono anche all’apoptosi (ovvero ad una morte programmata) le cellule tumorali. Dopo studi condotti in vitro e in vivo si conclude così che “dal momento che i tocotrienoli sembrano anche ridurre lo sviluppo di malattie cardiovascolari e neurodegenerative (es. patologia di Alzheimer), questi dati dimostrano che l'olio di palma contiene sostanze protettive per la salute umana”. Bene, ma di che olio di palma si sta parlando?
Come vi ho già spiegato, sotto la definizione “olio di palma” si nascondono 3 prodotti differenti: l’olio di palma rosso grezzo, l’olio di palma raffinato (dal colore giallo paglierino) e il palmisto ottenuto dai semi. Si tratta di prodotti dalle qualità molto diverse. La ricerca è stata condotta sull’olio di palma rosso, ma i prodotti in cui ancora si trova l’olio di palma non usano certo questo olio molto più pregiato e costoso. In biscotti, crackers, merendine ecc., troviamo invece l’olio di palma raffinato se non addirittura il palmisto (questo in particolare è da evitare perché è ancora più ricco di grassi saturi pericolosi per la salute del nostro sistema cardiovascolare). Quali sarebbero dunque gli effetti benefici di queste sostanze? Nessuno! Negli oli raffinati non è rimasto nulla dei pur benefici principi attivi presenti nell’originale olio di palma. Fate attenzione, quindi, quando si parla di olio di palma perché si può far riferimento a:
• Olio di palma grezzo rosso.
• Olio di palma raffinato.
• Palmisto.
Bisogna sempre capire di quale variante di olio di palma si sta parlando, nella maggior parte dei casi si tratta di palma raffinato o palmisto.
Ci tengo a precisare che non è corretto definire l’olio di palma in sé un prodotto antitumorale (come è avvenuto questi giorni) e che è utile in caso di melanoma, sia perché vi è appunto una certa confusione su cosa si intenda davvero con questa definizione sia perché l’effetto antitumorale lo hanno piuttosto gli ormai noti delta-tocotrienoli, contenuti anche in altri prodotti vegetali. Come ha dichiarato infatti Patrizia Limonta dell’Università Statale di Milano autrice dello studio: “è il delta-tocotrienolo, estratto dall’olio di palma (ma anche dai semi di annatto), e non l’olio di palma in quanto tale, ad avere le proprietà che osserviamo nei nostri esperimenti”. La ricerca mette in luce gli effetti benefici dei delta-tocotrienoli (derivati dalla vitamina E), indiscutibili e confermati anche da altri studi che ne hanno voluto evidenziare diverse proprietà. Gli esperti in questo caso hanno scelto l’olio di palma rosso grezzo e i semi di annatto come prodotti naturali che contengono buone quantità di questi principi attivi. Ma sono i soli? La risposta è no, anche altre sostanze vegetali contengono i δ‐TT. Si tratta ad esempio di:
• Olio di semi di soia.
• Olio di germe di grano.
• Olio di mais.
• Olio di mandorle dolci.
• Olio di cocco.
• Anatto (preso a campione anche nella ricerca).
• Serenoa repens.
Si tratta di una nuova trovata per aiutare la reputazione dell’olio di palma, troppo denigrato negli ultimi periodi? La dottoressa Limonta assicura di no: “I nostri studi non sono stati assolutamente sovvenzionati da agenzie/companies che producono l’olio di palma. Lo scopo del nostro lavoro di ricerca è solo quello di valutare l’effetto del composto delta-tocotrienolo su alcune linee cellulari di melanoma umano; ci sono già molti dati nella letteratura scientifica che dimostrano come questi composti derivati della vitamina E sembrano possedere proprietà benefiche sulla salute umana”. E noi crediamo nella sua buona fede in quanto nel titolo originale della ricerca, “Vitamin E δ-tocotrienol triggers endoplasmic reticulum stress-mediated apoptosis in human melanoma cells” non vi è alcun riferimento all’olio di palma in quanto utile contro il melanoma ma si parla invece, giustamente, dell'effetto dei δ-tocotrienoli. Continuiamo a dire no all’olio di palma!
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4996065/
http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-antitumorale-bufala-rete.html