PROTEGGERSI DAI DANNI PROVOCATI DA LIVELLI ECCESSIVI DI ESTROGENI E METABOLITI ESTROGENICI.

22-10-2016

Un livello eccessivo di estrogeni e loro metaboliti può costituire un problema serio che non provoca soltanto disturbi mestruali, ma aumenta sostanzialmente il rischio di endometriosi (proliferazione anomala della mucosa uterina), displasia cervicale (presenza di cellule precancerose nel collo dell'utero) e tumori mammari. Purtroppo spesso i sintomi di tale eccesso passano inosservati, per quanto alcune donne accusino gli stessi disturbi di quando il livello di progesterone è basso. Gli estrogeni aumentano soprattutto a causa di errori alimentari e alterazioni del metabolismo epatico. Una dieta ricca di proteine e grassi e povera di cereali e fibre fa salire gli estrogeni e i loro metaboliti tossici, aumentando il rischio di tumori mammari e di altro tipo. Invece una dieta ricca di frutta, verdura e legumi, e povera di grassi, normalizza gli estrogeni e aiuta a prevenire il cancro, perchè essendo ricchi di fitoestrogeni e fibre, limitano sia la produzione di estrogeni sia i legami nell'intestino ai metaboliti degli estrogeni. Se una donna non mangia abbastanza fibre da legare ai metaboliti degli estrogeni, i batteri intestinali li trasformano in sostanze cancerogene, che rientrano in circolazione e aumentano il rischio di cancro. Questo spiega come mai tra le donne cinesi e giapponesi, che seguono una dieta a basso tenore di grassi e ricca di fibre, l'incidenza dei tumori alla mammella è minore rispetto alle donne statunitensi e inglesi. Quando però si trasferiscono in queste zone e cambiano abitudini alimentari, l'incidenza del tumore al seno raggiunge lo stesso livello.
Alcuni studi recenti sostengono l'importanza di un'alimentazione ricca di fibre e povera di grassi per la salute della donna. Una dieta ricca di fibre solubili e insolubili e povera di grassi porta a un aumento significativo del livello di fitoestrogeni attivati dal punto di vista ormonale. Nel 1990 uno dei principali ricercatori nel campo dell'endocrinologia (nonchè membro di una delle prime èquipe che hanno dimostrato l'esistenza di un legame tra grassi e fibre nella dieta e tumore mammario), il dottor Herman Aldercreutz, pubblicò un articolo che sintetizzava i risultati di dieci anni di ricerche concludendo che le donne vegetariane corrono meno rischi di malattie legate agli ormoni (come il tumore al seno) per molti motivi: il maggior consumo di vegetali ricchi di isoflavoni e altre sostanze, il minore apporto di grassi e il maggior apporto di fibre e acidi grassi essenziali (che abbondano nell'olio di semi di lino). Un altro modo estremamente efficace per proteggersi dall'eccesso di estrogeni è l'attività fisica, che riduce in maniera significativa il rischio di cancro della mammella. In una ricerca sono state confrontate 545 donne affette da tumore al seno all'età di 40 anni con altrettante donne sane di controllo. Il rischio nelle donne che svolgono attività fisica per almeno quattro ore la settimana, o 35 minuti al giorno, è del 60% inferiore a quello delle donne sedentarie. Si ritiene che questo sia dovuto al fatto che l'attività fisica abbassa i livelli di estrogeni e progesterone, per cui non sorprende che essa sia associata anche a uno stato d'animo migliore durante il ciclo mestruale. Le donne che svolgono attività fisica hanno più capacità di concentrazione, sono meno soggette a cattivo umore, cambiamenti comportamentali e dolore.

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