17-11-2016
In Italia l'iperplasia prostatica benigna colpisce il 40% degli uomini fra i 40 e i 59 anni di età, con costi molto elevati per la sanità pubblica fra ospedalizzazione e chirurgia. Io ho trattato con successo molti uomini affetti da ingrossamento cronico della prostata con erbe e provvedimenti nutrizionali.
ZINCO
Nell'iperplasia prostatica benigna è importantissimo che l'apporto e l'assorbimento di zinco siano ottimali. Le carenze di zinco sono più frequenti con l'avanzare dell'età ed è dimostrato che un'integrazione riduce le dimensioni della prostata e la relativa sintomatologia nella maggior parte dei pazienti. L'efficacia clinica dello zinco probabilmente è dovuta al suo ruolo in molti aspetti del metabolismo degli androgeni (ormoni maschili). Lo zinco inibisce l'attività della 5-alfa-reduttasi, l'enzima che trasforma il testosterone in diidrotestosterone, che è tossico per la prostata e contribuisce al suo ingrossamento cronico.
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
Anche gli acidi grassi essenziali sono importanti per il corretto funzionamento della prostata. La loro somministrazione porta a un significativo miglioramento di molti individui affetti da iperplasia prostatica benigna. Tutti i 19 pazienti trattati in uno studio non controllato hanno riscontrato una diminuzione dell'urina residua e dopo varie settimane 12 non ne avevano affatto. Questi effetti sembrano dovuti alla correzione di una carenza di acidi grassi essenziali, poichè in questi pazienti rapporti e valori lipidici prostatici e seminali sono spesso fuori della norma.
POLLINE
Un prodotto che trovo particolarmente efficace è l'estratto di polline. Studi clinici controllati ne hanno documentato l'efficacia nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna in soggetti senza complicanze quali stenosi dell'uretra, calcoli prostatici e sclerosi del collo vescicale. Uno di questi studi, per esempio, dimostra che una pastiglia tre volte al giorno porta alla scomparsa totale dei sintomi nel 36% dei casi e a un miglioramento significativo nel 42%. Come accade per molti rimedi naturali, non sono stati riferiti effetti collaterali. Pare che il polline riduca le reazioni infiammatorie della prostata inibendo al tempo stesso i microbi.
SERENOA
Usata da secoli per il trattamento dell'iperplasia prostatica benigna, prima dai pellerossa e poi dagli erboristi e dai naturopati europei, questa palma è stata oggetto di numerosi studi che ne documentano l'efficacia anche in confronto al farmaco più usato, la finasteride. Uno studio aperto su 505 uomini ha rivelato che dopo 90 giorni di terapia l'88% dei pazienti e dei loro medici consideravano molto efficace la terapia, che alleviava i sintomi prostatici e migliorava qualità della vita, emissione urinaria, volume urinario residuo e dimensioni della prostata. La dose giornaliera era 320 mg. La serenoa aumentava l'emissione di urina da 9,5 ml al secondo a 13,2 ml al secondo. Uno studio recente in doppio cieco su 200 uomini affetti da iperplasia prostatica benigna ha dimostrato che 20 mg di estratto fitosterolico standardizzato di serenoa migliorano praticamente ogni sintomo. Particolarmente rilevante è il dato riguardante il flusso massimo di urina, passato da 9,9 ml a 15,2 ml al secondo. Il beta-sitosterolo apparentemente inibisce la produzione di prostaglandine infiammatorie nella prostata.