19-11-2016
Essendo molto attivo dal punto di vista metabolico, il cervello ha bisogno di un apporto costante di micronutrienti. Non sorprende, pertanto, che quasi tutte le carenze nutrizionali possano provocare disfunzioni a livello cerebrale. Alcuni nutrienti, tuttavia, sono più importanti di altri e spesso carenti, specialmente negli anziani. La carenza di vitamina B6, B12, e acido folico causa anomalie neurologiche e deterioramento mentale nei soggetti anziani, oltre ad aumentare l'incidenza delle malattie cardiovascolari. Gli studi indicano che un'insufficienza metabolica o una vera e propria carenza di queste vitamine è comune negli anziani e che la carenza di vitamina B12 è una causa comune di demenza senile. Molti medici aspettano che insorga un'anemia prima di cominciare a sospettare una carenza di vitamina B12 o di acido folico. Purtroppo le ricerche dimostrano che i problemi neurologici e mentali si manifestano almeno sei mesi prima delle modificazioni a livello ematico. Misurare la concentrazione di queste vitamine nel sangue non basta in quanto l'organismo cerca di mantenere inalterati i livelli ematici anche quando la carenza a livello cellulare è ormai molto grave. E' molto meglio perciò assicurarsi il giusto apporto di questi nutrienti attraverso la dieta o l'assunzione di integratori.
La vitamina B12 può essere carente perchè se ne assume troppo poca (soprattutto nei vegetariani stretti), o a causa di malassorbimento, gastrite, bassa acidità gastrica, mancanza di fattore intrinseco (una sostanza che assicura l'assorbimento della vitamina B12). Negli anziani è comune la cosiddetta atrofia gastrica, una patologia in cui la degenerazione delle cellule e delle ghiandole dello stomaco arriva al punto di impedire la produzione di acidi gastrici e fattore intrinseco. In uno studio la bassa acidità gastrica è stata riscontrata nel 50% degli ultrasessantenni. Anche gli acidi grassi essenziali sono importanti per il giusto equilibrio infiammatorio, o il buon funzionamento del sistema immunitario e la prevenzione dell'aterosclerosi. Nelle persone anziane l'integrazione di acidi grassi alimentari ha dimostrato effetti positivi sulle funzioni mentali. Nei dislessici adulti, l'integrazione di DHA ha migliorato la lettura e il comportamento, oltre alla visione notturna, il che ne conferma l'importanza per la retina.