27-11-2016
L’infezione da Helicobacter pylori è associata al tumore gastrico e ad altre malattie. Si calcola che il 50% della popolazione ultrasessantenne in Italia ne sia portatrice. Nella maggior parte dei casi, i fattori di resistenza mucosale funzionano e l’infezione resta asintomatica, ma in altri contribuisce a causare ulcere peptiche e rischio di adenocarcinoma gastrico. Alcune ricerche ci aiutano a capire perché a certe persone viene l’ulcera gastrica o il tumore dello stomaco, mentre altre riescono a resistere all’H. pylori. Un gruppo di scienziati ha scoperto che mentre l’incidenza di H. pylori è la stessa in chi assume e chi non assume antinfiammatori non steroidei (FANS), il rischio di ulcera è quattro volte più alto per chi fa uso di questi farmaci. In altre parole, l’aspirina e gli altri FANS inibiscono la capacità dello stomaco di difendersi da H. pylori. Anche il caffè contribuisce ad aggravare la situazione. L’infezione da H. pylori inoltre causa la distruzione della vitamina C.
In uno studio su 19 pazienti con H. pylori la concentrazione di acido ascorbico nei succhi gastrici è risultata del 75% più bassa rispetto ai controlli non infetti. I pazienti presentavano anche un aumento significativo delle infiammazioni a carico di stomaco e intestino. Dopo l’eliminazione di H. pylori, la concentrazione di acido ascorbico nei succhi gastrici saliva. In altre parole, l’infezione consuma la vitamina C, la quale neutralizza le nitrosamine, cioè le sostanze cancerogene che sono considerate la causa principale dei tumori dello stomaco. Interessanti sono anche le ricerche che dimostrano che una soluzione di miele di Manuka al 5-10% inibisce completamente l’H. pylori dopo 72 ore di incubazione in vitro. A questo punto sono necessari studi sull’uomo per stabilire se ciò può essere di qualche utilità clinica.