29-04-2014
Molte persone sanno che i vecchi monitor a tubo catodico fossero una fonte di inquinamento elettromagnetico. Chi però pensasse di poter stare al tranquillo con i moderni sistemi a schermo piatto si sbaglia di grosso. Un numero crescente di medici e scienziati, si scrive sulla pagine della rivista tedesca Medinat, sostiene che lo spettro luminoso sprigionato dagli schermi piatti, aventi una percentuale rilevante di luce blu, a lungo andare, possa danneggiare gravemente la retina oculare. Mentre la luce solare UV viene correntemente filtrata dalla pupilla, la luce blu agirebbe industurbata ed esporrebbe la retina a gravi alterazioni. La sua persistenza inoltre sembra che influenzi negativamente anche l'equilibrio ormonale. Per il nostro corpo in altre parole significa persistenza di stress! Mal di testa, problemi di concentrazione, stanchezza, disturbi del sonno sono in effetti fenomeni sempre più riscontrabili in chi siede lunghe ore davanti allo schermo. Sul piano della vista sono frequenti lacrimazioni o arrossamento degli occhi, fenomeni di miopia temporanea, o la difficoltà di messa a fuoco. A poco serve il fatto di poter regolare la luminosità dello schermo. Se si riduce la luminosità dello schermo si allungano le pause nella modulazione di impulsi luminosi, ma non si limita l'intensità stessa degli impulsi. Meglio ottimizzare la luminosità e portare degli speciali occhiali in grado di filtrare la luce blu, ridurre la luce dello sfondo e migliorare il contrasto. In ogni caso si raccomanda di limitare il più possibile l'esposizione agli schermi luminosi e alle lampadine fluorescenti, che contrariamente alle vecchie lampadine ad incandescenza, emettono una luce più esposta verso il blu. "L'ampio spettro di onde rendono le lampadine a risparmio energetico una delle peggiori fonti di illuminazione e di inquinamento elettromagnetico" è il giudizio del biogeologo Wolfgang Maes. Per tornare ai computer l'unico consiglio certo e immediato che possiamo raccomandare è di concedersi lunghe pause di lavoro e staccare regolarmente lo sguardo dal monitor, fissando un punto in lontananza.