12-12-2016
Il metodo più comune nella medicina ufficiale per ripristinare gli equilibri ormonali consiste nel somministrare estrogeni di sintesi, ma gli effetti collaterali non sono trascurabili. Molti studi documentano la comparsa di ritenzione di liquidi, aumento di peso, irritabilità e anche un maggior rischio di cancro mammario e dell'utero. Per fortuna le erbe e gli integratori nutrizionali possono ristabilire il normale metabolismo estrogenico. Gli ormoni sessuali di origine vegetale sono un'ottima alternativa a quelli animali, estratti dall'urina di cavalle gravide, o di quelli di sintesi, in quanto molto meno pericolosi.
FITOESTROGENI
I fitoestrogeni, cioè gli estrogeni di origine vegetale, sono sostanze che si trovano in alcuni alimenti ed erbe e che si legano ai recettori cellulari degli estrogeni attivando le funzioni estrogeno-dipendenti. Sebbene si leghino agli stessi recettori, l'attività dei fitoestrogeni è pari al 2% soltanto di quella degli estrogeni. Questo è estremamente utile quando i livelli di estrogeni sono troppo alti, perchè i fitoestrogeni riducono l'attività estrogenica globale, ma se i livelli sono bassi, l’aumentano, e ciò permette di ottenere la normalizzazione in situazioni di squilibrio ormonale quali la sindrome premestruale e la menopausa. Fra gli alimenti ricchi di fitoestrogeni ci sono alcuni ortaggi della famiglia delle Ombrellifere (finocchi, sedano e prezzemolo), delle Crucifere (cavoli, cavolfiore, broccoli, cavolini di Bruxelles), legumi, frutta oleosa, cereali integrali, mele ed alfalfa (erba medica). Finocchio ed anice sono particolarmente ricchi di fitoestrogeni e hanno un'azione estrogenica dimostrata. Oltre ai composti estrogenici, le Crucifere contengono indolo-3-carbinolo e sulforafano, che hanno proprietà antitumorali. Alimenti come i legumi hanno lo stesso effetto di una compressa di Premarin, il farmaco più comunemente prescritto dai medici. Inoltre, mentre una terapia a base di estrogeni può aumentare il rischio di certi tipi di tumore, i fitoestrogeni riducono questo rischio.
COLTIVIAMO BATTERI BENEFICI
Aggiungere semplicemente alimenti ricchi di estrogeni alla dieta può non bastare. Gli isoflavoni devono prima essere convertiti dai batteri intestinali in composti estrogenici biologicamente attivi. Poichè i batteri sono presenti solo se l'ambiente gastrointestinale è sano, lo stile di vita e le abitudini alimentari che influiscono sul tratto gastrointestinale della donna possono influire anche sulla sua salute ormonale. Un elemento di estrema importanza sono le fibre solubili (legumi, crusca di avena e banane), che costituiscono il nutrimento principale dei batteri intestinali benefici come il Lactobacillus acidophilus e il Bifidobacterium bifidus. Se l'apporto di tali alimenti non è adeguato, i batteri intestinali non riescono a prosperare. Gli antibiotici contribuiscono spesso ai disturbi femminili. Poichè non distruggono soltanto le infezioni batteriche per cui vengono prescritti, ma anche la flora batterica utile, spesso provocano lo sviluppo di altre specie batteriche dannose. Così una donna che prende tetracicline contro l'acne può ritrovarsi con un'infezione vaginale e la sindrome premestruale. Lo squilibrio nella flora intestinale può provocare anche un aumento degli estrogeni in circolazione.
ERBE RIEQUILIBRANTI
Alcune erbe sono usate da secoli contro i disturbi femminili: Dong quai (angelica), erba medica (alfalfa), trifoglio rosso o dei prati, radice di liquirizia, cimicifuga, finocchio e anice. I fitoestrogeni si trovano in circa 250 specie vegetali. A causa della loro azione equilibrante, spesso la stessa pianta viene raccomandata sia quando gli estrogeni sono in eccesso (sindrome premestruale) sia quando sono carenti (menopausa e anomalie mestruali).