22-12-2016
Se le api lo amano e lo proteggono strenuamente c'è una ragione: il miele non è soltanto buono ma anche curativo. Un cucchiaino di miele protegge la gola e calma l'indolenzimento durante la stagione fredda. Sciolto poi nel thè, rallegra la giornata dando una sensazione di benessere. Il miele veniva usato come alimento essenziale già dai tempi biblici ed era conosciuto come valuta durante l'Impero Romano. Una ricerca recente suggerisce che il miele sia di giovamento anche per coloro che soffrono di sinusite, un infiammazione dei seni paranasali scatenata da un misto di batteri, funghi, allergie o infezioni virali-conosciuta anche come rinosinusite. Le scoperte collegate a questa ricerca sono state presentate all’American Academy of Otolaryngology-Head e al meeting annuale della Neck Surgery Foundation. A condurre lo studio è stata l'università canadese di Ottawa, e il suo co-autore dr. Joseph G. Marsan non si è dimostrato affatto sorpreso dalle caratteristiche antibatteriche trovate nel miele. "Il miele è usato nella medicina tradizionale come fasciatura antimicrobica sulle ferite infette da centinaia di anni".
I ricercatori hanno investigato l'attività del miele sulle comunità cariche di batteri note come "biofilms," responsabili di molte infezioni croniche, incluse le sinusiti. Si sa che i biofilm rigettano gli antibiotici prescritti e gran parte dei rimedi più comuni per i sintomi della sinusite. Il dott. Marsan spiega in merito che gli antibiotici comuni vengono bloccati dai batteri raggruppati insieme nei biofilm, e che le ragioni sono ancora sconosciute: "Alcuni batteri hanno trovato un metodo per resistere all’azione degli antimicrobici vivendo in sostanze chiamate biofilm, difficili da penetrare". Marsan e il suo team di ricerca hanno scoperto che solamente alcuni tipi di miele contengono quegli elementi antibatterici necessari per gestire con successo l'infiammazione causata da queste infezioni croniche. "La nostra ricerca ha messo in luce che alcuni tipi di miele, in particolare il Manuka dal New Zealand, posseggono una potente azione distruttiva di quei batteri costituitisi in biofilm superiore ai più potenti antimicrobici usati in medicina oggi. "Sebbene siano stati isolati i tipi diversi di miele dalle proprietà antibatteriche, i ricercatori devono ancora studiarli al di fuori del piattino di Petri e nell'ambito di sperimentazioni cliniche.
https://www.sciencedaily.com/releases/2008/09/080923091335.htm
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2008-09/aaoo-hei091508.php