GLI INGREDIENTI DI ORIGINE ANIMALE CHE NON TI ASPETTI.

29-12-2016

Essere vegetariani è impegnativo. Si può essere d’accordo o meno con questa scelta di vita, ma è oggettivamente difficile per un essere umano smettere di mangiare sia carne che pesce in un mondo dove questi alimenti sono ancora molto sfruttati e cucinati in mille modi e forme. In realtà, non mangiare carne e pesce per un vegetariano è solo il primo passo. Gli ingredienti di origine animale sono dappertutto. Non derivati (uova, latticini, cera d’api), ma ingredienti come grasso, colla di pesce - che come scopriremo è tutto fuorché pesce -, gelatine e così via. Parliamo in questa sede non di pellami, pellicce o di scarpe/borse in cuoio, ma della presenza di ingredienti di origine animale in alimenti e prodotti per la casa. E, sì, anche negli alcolici. Se state dicendo “naaa è impossibile”, concedetevi 5 minuti per ricredervi.

- COLORANTE E120: rosso cocciniglia (cosmetici, caramelle, Campari, prodotti farmaceutici, sciroppi).

Il colorante E120 è un colorante di origine naturale/animale: è ottenuto dall’essicazione delle uova e degli esemplari femmina della Cocciniglia, un insetto parassita. A differenza del colorante E124, che dà una tonalità simile ma è di origine sintetica, l’E120 è dunque tratto da animali. È presente in molte caramelle gommose (e negli M&M’s), nel Campari, in alcune bevande alla frutta o prodotti in barattolo, in alcuni prodotti farmaceutici e sciroppi, ma anche in fard, rossetti, e nella colorazione di alcuni tessuti. In linea di massima vale sempre il solito principio: controllate l’etichetta, anche se nel caso dei tessuti, è davvero difficile risalire all’origine dei colori usati per tingerli. Da molte fonti si apprende che questo colorante è considerato pericoloso per la salute. Favorisce le allergie e negli Stati Uniti è stato vietato perché considerato cancerogeno.

- STRUTTO: grasso di maiale (pane, prodotti da forno, piadine, focaccia, tramezzini).

Partiamo da un presupposto: lo strutto si trova più o meno dappertutto. Anche se molti negozianti stanno facendo un passo avanti in merito, grazie alla forte domanda di prodotti da parte di clienti che non mangiano derivati suini per motivi religiosi (vedi LIDL), lo strutto è spesso presente nel pane (da Esselunga è contenuto in molti prodotti, ma anche dal panettiere sotto casa), nel pane in cassetta, in pasticcini, piadine, pangrattato, pizze, pane bianco per tramezzini e in generale prodotti da forno. Una soluzione è chiedere al panettiere di fiducia quale tipo di pane è privo di strutto oppure acquistarlo in un negozio di cibo arabo o in discount.

- GELATINA ANIMALE E COLLA DI PESCE: (caramelle, dolci, birra, formaggi spalmabili).

La colla di pesce, nonostante il nome che risale al metodo di produzione originale, deriva prevalentemente da cotenna di maiale e ossa e cartilagini di origine bovina (anche se in alcuni Paesi è effettivamente ottenuta dal pesce). Anche la gelatina è normalmente di origine animale. Una buona alternativa, se dovete addensare dolci o prodotti gelatinosi, è l’agar agar, ormai abbastanza diffuso. Dove si trovano la colla di pesce e la gelatina? In molte caramelle (ad esempio alcune Haribo), gelatine, nei dolci da forno, in alcuni formaggi spalmabili, e in alcune birre come la Guinness. E ancora nell’industria farmaceutica, in vitamine, minerali e alcuni cereali e yogurt.

- CAGLIO ANIMALE: (formaggio).

Anche il formaggio, a volte, contiene derivati che non si limitano ad essere “latticini”. Il caglio animale, contenuto in moltissimi formaggi tra cui il parmigiano reggiano, il grana padano il pecorino romano, è estratto dallo stomaco di vitelli o ovocaprini lattanti o di maiali appena uccisi per il macello.

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