07-01-2016
Carni lavorate, salumi e insaccati di nuovo nel mirino. Non solo l’Oms le considera cancerogene, ora chi soffre d’asma deve stare attento al loro consumo, secondo gli esperti, che hanno condotto lo studio, l’assunzione di carne lavorata, salumi e insaccati fa peggiorare i sintomi dell’asma. Quattro o più porzioni settimanali di carni lavorate, salumi e insaccati sono state collegate a un peggioramento dei sintomi. Il nuovo studio arriva dalla Francia ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Thorax. Dunque chi soffre d’asma dovrebbe fare attenzione soprattutto a non esagerare con salame, prosciutto e pancetta. Se si superano le quattro porzioni alla settimana di carni lavorate e insaccati, i sintomi degli attacchi d’asma possono aggravarsi. Significa che chi soffre d’asma e desidera sentirsi meglio può intervenire modificando la propria alimentazione a partire dalla riduzione del consumo di carni lavorate, salumi e insaccati. Secondo gli esperti le carne lavorate sono ricche di nitriti e sono proprio queste sostanze ad aggravare il problema dell’asma perché andrebbero a promuovere l’infiammazione delle vie aeree, cioè le parti del corpo più coinvolte in un attacco d’asma. I ricercatori hanno valutato i dati dello studio francese EGEA sui pazienti che soffrono di asma. Si tratta di uno studio durato più di 20 anni che ha coinvolto oltre 2.000 pazienti con asma. Per la nuova ricerca gli esperti hanno preso in considerazione i dati di 971 adulti, uomini e donne. Le persone con un’alta assunzione di insaccati e salumi - superiore cioè alle quattro porzioni alla settimana - secondo gli esperti vanno incontro a sintomi di asma più forti, con mancanza del respiro e senso di costrizione toracica. Invece chi mangia meno carni lavorate va incontro a sintomi di asma più lievi, sempre secondo il parere degli esperti.
http://thorax.bmj.com/content/early/2016/11/25/thoraxjnl-2016-208375
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-12/b-hdp121616.php