PILLOLE ALIMENTARI 7.

12-01-2017

- E' stato dimostrato che l'ananas è un, ma l'ananas (intero o il succo fresco) è molto più efficace. Si consiglia dunque per prevenire il cancro dello stomaco, potente inibitore della formazione di nitrosamine, sostanze dalla forte attività cancerogena, che si formano nello stomaco a seguito di una reazione chimica tra i nitrati e alcune proteine contenute negli alimenti. Le nitrosamine sono una delle più importanti cause conosciute di cancro dello stomaco. La vitamina C da sola impedisce la formazione di nitrosamine a chi è particolarmente esposto a questo rischio, ma anche a chi ne ha già sofferto e vuole evitare recidive.

- In una ricerca compiuta in India e pubblicata dall'American Journal of Cardiology (Rivista Americana di Cardiologia), è stato osservato che aggiungendo nella normale dieta di 61 pazienti volontari ipertesi alcuni frutti di guava ogni giorno, la pressione arteriosa è diminuita mediamente di 9 mm di mercurio (quella sistolica) e di 8 mm (quella diastolica), riducendo così da 150 a 141 la pressione massima e da 90 a 82 quella minima. Non si sa con certezza quale sia il componente della guava che esercita questo effetto ipotensivo, ma sicuramente influiscono molto il bassissimo contenuto di sodio e quello molto alto di potassio e di fibre vegetali.

- Grazie al suo contenuto di fibre cellulosiche, il cavolo esercita una blanda azione lassativa e regola la peristalsi. Il cavolo è consigliato in caso di stitichezza cronica e di diverticolosi. Le sostanze solforate del cavolo esercitano un'azione antibiotica e possono contribuire a riequilibrare la flora batterica intestinale in caso di malattie intestinali. Per integrare la cura contro colite, fermentazione e alterazione della flora batterica intestinale, si consiglia di prendere anche il succo di cavolo fresco (mezzo bicchiere tre o quattro volte al giorno). Esperimenti con succo di cavolo sono stati compiuti anche su pazienti che soffrivano di colite ulcerosa, una grave malattia della mucosa intestinale, somministrando il succo prima dei pasti, tre o quattro volte al giorno. Si pensa infatti che il cavolo eserciti la sua azione cicatrizzante anche sulle ulcere intestinali provocate dalla colite ulcerosa.

- La carenza di vitamina B6 è piuttosto comune in questa condizione. Alcuni studi hanno dimostrato che l'assunzione di piridossina (a dosaggi di 50-200 mg al giorno per almeno 3 mesi) è in grado di alleviare i sintomi di questa sindrome nell'85% dei casi.

- Le cavie affette da diabete nutrite con orzo presentano livelli più bassi di glucosio nel sangue rispetto a quelle nutrite con grano. Questo effetto è attribuito alla presenza nell'orzo di fattori ipoglicemizzanti ancora non ben conosciuti. Le varietà d'orzo ricche di fibre e di beta-glucano (un derivato della cellulosa presente anche nell'avena), sono quelle più tollerate dai diabetici. A chi soffre di diabete, si consiglia di consumare regolarmente l'orzo e tutti gli altri cereali ricchi di amido, che viene rilasciato lentamente.

- La pera attiva la funzionalità dei reni ed è un frutto molto indicato in caso di insufficienza renale causata da nefrite o nefrosi. Oltre a non contenere sodio e a essere molto povera di proteine la pera, essendo una buona fonte di potassio, produce anche un blando effetto diuretico, tutte qualità importanti per curare le malattie renali. Il consumo abbondante di pere è inoltre consigliato in caso di edemi (ritenzione di liquidi), di origine cardiaca o renale.

- L'indivia è un alimento molto adatto per i diabetici, perchè contiene pochissimi carboidrati, formati in maggioranza da fruttosio (l'insulina è un polimero del fruttosio), uno zucchero semplice che, a differenza del glucosio, non ha bisogno dell'insulina per essere metabolizzato e quindi è tollerato benissimo dai diabetici. Esperimenti su animali di laboratorio hanno dimostrato che gli estratti di indivia rallentano l'assorbimento del glucosio nell'intestino tenue. I diabetici che si alimentano normalmente con indivia non soffrono quindi di un brusco aumento del livello di glucosio nel sangue.

- Secondo alcuni studi condotti recentemente, l'associazione vitamina B12-Acido folico può indurre la repigmentazione della cute, ostacolando la progressione della vitiligine. In uno studio sono stati somministrati a 100 pazienti vitamina B12 (2.000 mcg al giorno) e acido folico (1.600 mcg 3 volte al giorno) ed è stato loro consigliato di esporsi alla luce solare. Il trattamento minimo suggerito fu di 6 mesi. Una buona repigmentazione è avvenuta in 52 pazienti, inclusi 37 che si erano esposti al sole in estate e 6 che avevano usato lampade UVB in inverno. La repigmentazione è stata più evidente nelle aree esposte al sole. La diffusione della vitiligine si è fermata nel 64% dei pazienti dopo il trattamento.

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