20-01-2017
- Contrariamente a quanto spesso si crede, le mandorle, ricchissime di grassi, non alzano il livello di colesterolo, ma addirittura lo abbassano; lo stesso accade con le noci. Questo è possibile perchè l'equilibrata composizione degli acidi grassi della mandorla, e forse anche la sua ricchezza di vitamina E, esercitano un'efficace azione antiossidante. Una ricerca compiuta nel Centro di Ricerche e Studi sulla Salute della California, ha rilevato gli effetti prodotti da 100 g di mandorle sul livello di colesterolo: in sole tre settimane, il livello medio di colesterolo dei pazienti presi in esame è diminuito da 235 mg/dl a 215 mg/dl. Si è trattato di un effetto ottimale, perchè il colesterolo diminuito era quello LDL (chiamato anche nocivo), mentre quello HDL (buono) non era diminuito.
- La segale conferisce elasticità alle pareti delle arterie, fluidifica il sangue e ne favorisce la circolazione. In realtà, tutti i cereali integrali esercitano questo effetto sulle arterie, ma sembra che quello della segale sia più intenso, probabilmente grazie ai suoi antiossidanti, come la vitamina E e il selenio, e alla grande quantità di fibre cellulosiche. Probabilmente nella segale esistono altre sostanze o elementi fitochimici ancora non conosciuti, che contribuiscono alla sua azione preventiva contro l'arteriosclerosi. Il consumo regolare giova a chi soffre di arteriosclerosi di qualsiasi tipo, ma soprattutto del tipo coronarico, che si manifesta con angina pectoris o infarto del miocardio.
- La papaia calma le mucose gastriche ed esercita un'azione antisettica, perciò è indicata contro qualsiasi tipo di colite: infettiva, ulcerosa, spastica (colon irritabile). Ricerche compiute in Giappone hanno dimostrato che la papaia, specialmente quando non è completamente matura, esercita un'azione batteriostatica (impedisce la proliferazione dei batteri) contro molti germi enteropatogeni, responsabili di infezioni intestinali: Enterobacter cloacae, Escherichia coli, Salmonella typhi, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa e altri. La papaia è perciò molto indicata in caso di diarrea di origine infettiva.
- La cinarina e le altre sostanze presenti nel carciofo aumentano la diuresi (produzione di orina) e, soprattutto, la concentrazione dell'urea nell'orina. L'urea è una sostanza altamente tossica, che il nostro organismo, metabolizzando le proteine, produce continuamente e deve essere eliminata dai reni. Se, a causa di infezioni, infiammazioni (glomerulonefrite) o alterazioni del tessuto renale (nefrosi), i reni non funzionano più correttamente, si presenta un'insufficienza renale, seguita da un aumento del livello di urea nel sangue. In tutti questi casi, si consiglia di consumare carciofi in abbondanza, perchè contribuiscono a eliminare l'urea attraverso i reni e a disintossicare l'organismo. I carciofi sono indicati anche in caso di ritenzione di liquidi (edemi) con oliguria (scarsa produzione di orina).
- La bromelina (principio attivo presente nell'ananas) ha fornito risultati anche nella riduzione dei sintomi di sinusite e congestione nasale. In uno studio su 116 bambini di età inferiore agli 11 anni affetti da sinusite, è stata osservata l'azione della bromelina da sola o associata a una terapia standard. I bambini che avevano assunto bromelina hanno sperimentato la scomparsa dei sintomi dopo 7 giorni, contro gli 8 giorni dei pazienti che avevano assunto la terapia e i 9 giorni dei pazienti che avevano assunto tutte e due.
- Scartare completamente la parte bianca che ricopre gli spicchi degli agrumi dopo averli sbucciati è un errore. L'albedo (è così che si chiama lo strato bianco e spugnoso sotto la buccia) contiene pectine (un particolare tipo di fibra) che hanno la capacità di ostacolare l'assorbimento del colesterolo; inoltre, l'albedo è ricco di rutina, che permette la completa assimilazione della vitamina C da parte dell'organismo. Addirittura, sarebbe meglio consumare gli agrumi senza sbucciarli. La buccia, infatti, è una miniera di sostanze utili: contiene vitamina A e numerose essenze aromatiche (soprattutto limonene), che facilitano la digestione. Attenzione però: buccia sì, ma solo di agrumi biologici e, comunque, ben lavati.
- Il mango contribuisce alla salute della pelle, idratandola e ammorbidendola, infatti è scientificamente dimostrato che la carenza di vitamina A produce secchezza e desquamazione dell'epidermide. Il consumo abbondante di mango si consiglia in caso di eczemi, dermatosi (malattie non infiammatorie della pelle), secchezza della pelle e prevenzione contro l'invecchiamento precoce.