24-01-2017
Può capitare anche durante la gravidanza di dover ricorrere a farmaci che contengono paracetamolo, che sia per eventuali dolori, febbre o altro. Tuttavia, se proprio non se ne può fare a meno, sarebbe meglio evitare di assumerlo per diverse volte o tempo perché, secondo un nuovo studio, c’è il rischio di influire in negativo sullo sviluppo del bambino. E’ uno studio norvegese ad aver indagato sugli effetti del paracetamolo, assunto durante la gravidanza, sullo sviluppo psicomotorio, il comportamento e il temperamento dei bambini a 3 anni di età. Utilizzando i dati raccolti dal “Norwegian Mother and Child Cohort Study” i ricercatori hanno coinvolto circa 3.000 coppie di fratelli che erano stati, in un caso o meno, esposti al paracetamolo durante il periodo di gestazione. I ricercatori hanno confrontato soltanto i fratelli dello stesso sesso che presentavano questa caratteristica, ossia che solo uno dei due fosse stato esposto al paracetamolo durante la gravidanza della madre. Altri fattori analizzati sono stati quelli genetici, ambientali, l’aver contratto infezioni, la febbre, l’assunzione di alcol e il vizio del fumo, l’uso di altri tipi di farmaci. Una controprova è stata fatta esaminando gli effetti di un altro tipo di analgesico, l’ibuprofene, che ha un diverso meccanismo d’azione. I risultati dello studio, pubblicati sull’International Journal of Epidemiology, mostrano che i bambini che erano stati esposti al paracetamolo per più di 28 giorni durante la gravidanza hanno riportato peggiori risultati nelle prove di abilità motoria, scarse capacità di comunicazione e maggiori problemi comportamentali rispetto ai fratelli non esposti al farmaco. La stessa tendenza è stata osservata nel caso di un’assunzione di paracetamolo per meno di 28 giorni, sebbene l’effetto negativo fosse più debole. Attenzione dunque all’uso di paracetamolo durante la gravidanza.
http://ije.oxfordjournals.org/content/early/2013/10/24/ije.dyt183.short?rss=1