02-02-2017
Il tarassaco, conosciuto anche come “dente di leone”, è una pianta erbacea perenne largamente diffusa. La parte utilizzata, la radice, è una vera miniera di principi attivi. Contiene, infatti, alcoli triterpenici (tarasserolo, tarassacina), glucosidi (inulina, tannini, fruttosani), sali di potassio, vitamine A, B, C e D. Alle radici di questa pianta sono attribuite numerose attività: amaro-tonica, digestiva, colagoga, coleretica, stimolatrice delle funzioni epatiche, depurativa, diuretica, ipocolesterolemizzante, lassativa e anticellulitica. Studi su modelli animali hanno mostrato attività antinfiammatoria, colagoga e ipoglicemica. In vitro sono state evidenziate attività antitumorali, antiossidanti e anticoagulanti. Sempre in vitro, sono stati dimostrati effetti antimicrobici e battericidi. Il tarassaco è utilizzato per il trattamento di disturbi epatici quali prevenzione dei calcoli biliari, colecistopatia e insufficienza epatica. Trova impiego anche nel trattamento di reumatismi, gotta, eczema cronico (come depurativo), sovrappeso e disturbi digestivi. Come lassativo favorisce l’evacuazione delle feci e rappresenta un lenitivo in caso di infiammazioni emorroidali.
EPATOPATIE, INSUFFICIENZA EPATICA E BILIARE
Il tarassaco stimola la secrezione biliare fino a triplicarne il flusso normale; l’azione colagoga è intensa e si accompagna a quella coleretica, agendo nel contempo sulle cellule epatiche. Stimolando la funzione biliare, regola anche le funzioni intestinali e contrasta la stipsi. Il tarassaco induce notevoli modificazioni nel secreto biliare, aumentandone la fluidità e il contenuto di acidi e sali biliari. Tale meccanismo comporta un aumento dell’eliminazione del colesterolo tramite l’espulsione della bile. L’azione epatoprotettrice è dovuta alla stabilizzazione della membrana cellulare degli epatociti, all’incremento della produzione di bile e alle modificazioni della sua composizione. Come drenante e depurativo epatorenale è indicato nei disturbi della cistifellea e nella litiasi biliare, in caso di malattie del fegato e della colecisti, nell’insufficienza epatica, nella steatosi epatica, nell’insufficienza epatica e biliare. Affezioni cutanee causate da epatopatie quali acne, foruncolosi ed eczemi, possono migliorare grazie all’azione epatoprotettrice della droga.
AZIONE DIURETICA
L’eliminazione dei liquidi porta un miglioramento delle situazioni edemiche e in tutti i casi di ritenzione idrica, compresa la cellulite. Il suo impiego prolungato in modelli animali ha mostrato una diminuzione del peso corporeo. L’aumentata diuresi può rappresentare un rimedio coadiuvante nelle diete dimagranti, poiché favorisce la perdita del peso legato alla ritenzione idrica. L’eliminazione dei liquidi può provocare una riduzione della pressione arteriosa, pertanto l’uso di tale pianta potrebbe contribuire al controllo dell’ipertensione.
AZIONE DETOSSICANTE
La radice di tarassaco è presente in tutti i rimedi erboristici atti a eliminare dall’organismo i prodotti di rifiuto. Agisce sia sul fegato e sulla cistifellea promuovendo la secrezione biliare, sia sull’apparato urinario promuovendo la diuresi. L’eliminazione delle tossine contribuisce a mantenere il benessere generale dell’organismo, contrastando le aggressioni degli inquinanti e degli agenti nocivi.
AFFEZIONI REUMATICHE
La radice di tarassaco trova impiego nelle affezioni reumatiche grazie alle attività analgesica e antinfiammatoria, quest’ultima svolta in particolare a livello dei tessuti connettivi. Viene attribuita alla pianta anche un trofismo connettivale, testimoniato dalla sua azione nei confronti dell’artrosi. Indicata in caso di gotta, disturbi articolari e reumatici.