13-02-2017
Perché gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci...e gli esseri umani sì, è il titolo di un libro scritto dal dr. Matthias Rath. Ma ormai, sempre più informate sono le persone che si rivolgono al naturale, e che quindi potrebbero benissimo e facilissimamente rispondere alla domanda da quiz del dr. Rath con la risposta: "Perché gli uomini non sono in grado di sintetizzare la vitamina C nel loro corpo, e non solo gli uomini: i darwinisti saranno contenti di vedersi associati in questa caratteristica anche con le scimmie. Bella consolazione! Infatti un grande gorilla deve fare strage di canne di bambù o per meglio dire di germogli di bambù, per rifornire la sua corporatura da peso massimo degna di un ring del sufficiente apporto di vitamina C, e forse se sapesse della possibilità di reperirla concentrata in comode capsule ve lo vedreste arrivare a saccheggiare la vostra erboristeria! A parte il gorilla, anche Bud Spencer, o un uomo qualsiasi può avere bisogno di dosi da gorilla: non per niente infatti, la terapia ortomolecolare è chiamata anche "megavitaminica". Questo dosaggio alto si giustifica con il fatto che nella giungla della vita moderna siamo sottoposti ad una serie di insulti, fisici e morali, come lo stress di dover andare sempre di corsa, a piedi o in automobile, e passando in un oceano di inquinamento visibile e invisibile, chimico ed elettromagnetico. Se il premio Nobel Linus Pauling è famoso per il suo dosaggio di 25 grammi per guarire il cancro, il dottor Fred Klenner di Reidsville (Carolina del Nord) non è da meno: per liberare un suo paziente da un pericoloso intruso, iniettò nelle sue vene ben 12 grammi di vitamina C. Ed un'altra volta, per una donna con polmonite, arrivò addirittura a 140 grammi in tre giorni, guarendola. Anche nel campo ostetrico il dottor Klenner ha ottenuto successi con dosaggi crescenti da 4 a 6 a 10 grammi nei vari trimestri di gravidanza, ottenendo diminuzione di crampi, parti più brevi e meno dolorosi per una migliore resistenza ed elasticità della pelle nell'allargarsi, nessuna emorragia conseguente al parto, nessuna necessità di cauterizzazione, e assolutamente nessuna tossicità riscontrata nelle 300 mamme con quell'alto dosaggio. Questa alla faccia dei terroristi dell'alto dosaggio. D'altronde, come si dice, a mali estremi estremi rimedi! Infatti, sempre il dottor Klenner, per il quale le megadosi sono una norma (per esempio, nel diabete mellito usa un dosaggio di 10 grammi), suggerisce che per combattere il monossido di carbonio delle automobili, se si immette nel sangue vitamina C ad alti dosaggi (da 12 a 50 grammi), quest'alto dosaggio trasforma istantaneamente il monossido dell'emoglobina in biossido di carbonio. Dottor Klenner, scusi, e ora che abbiamo il benzene e il platino delle automobili catalitiche, che è peggio, che cosa ci suggerisce?
Ma dovevo parlare del dottor Rath. Ma dove è andato a finire? Sta parlando con degli orsi. Altri bestioni! Al dottor Rath piace porre domande da quiz, e ci chiede ancora come mai gli orsi non si siano estinti, visto che hanno elevatissimi livelli di colesterolo nel loro sangue: infatti, gli orsi, come altri animali che vanno a passare un pò di settimane bianche cadendo in letargo, hanno una media di più di 400 milligrammi di colesterolo per decilitro. A quest'ora, gli orsi sarebbero andati a fare compagnia ai dinosauri mostrando le loro ossa in qualche museo di scienze naturali. Osserva infatti giustamente il dottor Rath che gli attacchi cardiaci li avrebbero decimati e fatto estinguere la loro razza. Cosa che non è avvenuta: perché? Semplicemente perché, come egli dice anche in un altro suo libro "Eradicating Heart Disease" ("Debellare la cardiopatia", pubblicato nel 1993), gli animali producono vitamina C a sufficienza, e pur avendo il colesterolo altissimo non sono soggetti ad attacchi cardiaci, che sono il risultato primario di carenza vitaminica, e non di ipercolesteremia! Il fatto che gli orsi non si sono estinti dimostra che:
1. Gli elevati livelli del colesterolo nel sangue non sono la causa primaria dell'arteriosclerosi, degli attacchi cardiaci e degli ictus.
2. Raggiungere e mantenere la stabilità delle pareti arteriose attraverso l'apporto ottimale di vitamine è più importante che ridurre il colesterolo ed altri fattori di rischio nel flusso sanguigno.
3. Il colesterolo ed altri fattori di riparazione nel flusso sanguigno possono solo diventare fattori di rischio se le pareti arteriose sono indebolite da una carenza vitaminica cronica.
Se lo sapesse il gorilla. Si arrabbierebbe o morirebbe di invidia per gli orsi. E anche Tarzan lancerebbe un feroce urlo di disappunto nella foresta! Ma che cosa è successo per meritarci questo? E' stata per caso colpa di Adamo ed Eva? Forse, è comunque un incidente biologico, come spiega il biochimico Irwin Stone (a cui Linus Pauling ha dedicato il suo Vitamin C and the Common Cold nel 1970) nel suo libro “The Healing Factor” (Grosset & Dunlap, New York, 1972), chiamando questo difetto "ipoascorbemia". Egli spiega che ad un certo punto, un nostro progenitore (Adamo?) fu colpito da "catastrofe biochimica" (in seguito alla punizione per aver mangiato il frutto proibito?), per cui, da quel momento, fra gli altri grattacapi (impegni sindacali e sociali per la condanna del lavoro, pagare il condominio e il mutuo ecc.) dovette anche soffrire per una carenza dell'enzima epatico necessario a sintetizzare l'acido ascorbico: L-gulonolattone ossidasi. E da quel momento infatti, a ragione, divenne scorbutico, sia lui che sua moglie. E nacquero i litigi coniugali e le accuse reciproche! E l'archeologo biblico Werner Keller avrebbe potuto aggiungere una prova in più nel suo libro "La Bibbia aveva ragione". Ci sarebbe da indagare poi per qual remoto motivo, oltre che ai primati superiori, lo stesso guaio è capitato ad un pipistrello indiano frugivoro, ad un uccello (il "bulbul") e alla cavia, che guarda caso ha avuto la condanna di fare appunto la "cavia" negli esperimenti scientifici. Tutto ciò implica la dipendenza dal cibo per la sopravvivenza e per l'apporto di vitamina C, perché in caso di prolungata carenza si contrae lo scorbuto e si muore, come succedeva ai marinai che intraprendevano un tempo lunghi viaggi e che quindi mangiavano cibi conservati e non freschi. Ma la stessa fine abbiamo fatto noi nella nostra epoca. Poiché bastano cento giorni di carenza di vitamina C per provocare lo scorbuto! Cosa non improbabile visto che mangiamo cibi in scatola e devitalizzati soffrendo, peggio ancora, di vari disturbi che non sono altro che scorbuto subclinico, senza saperlo. Anzi, se qualcuno ce lo dicesse, ci offenderemmo pure, come di una malattia per poveri, malnutriti o denutriti! Noi, malnutriti, noi che spendiamo un sacco di soldi al supermercato. Noi, che usciamo sempre dal supermercato col carrello traboccante. Ci fanno persino male le dita e le braccia per il gran peso delle buste piene con le quali usciamo cercando di bilanciarci bene. Il dottor Matthias Rath, che ufficialmente Linus Pauling ha designato come suo ideale successore, ha fondato la medicina cellulare, nuova concezione che considera la maggior parte delle malattie come conseguenza di carenze vitaminiche nei milioni di cellule che noi abbiamo nel nostro organismo. Questa nuova concezione di salute e malattia, ci riaccosta ad Ippocrate, perché sempre di cibo si tratta, parlando di integratori di vitamine e minerali, integrazione concentrata secondo le esigenze moderne relative ad un cibo sempre più manipolato, anche ora geneticamente e ad un cibo estraneo che sono i veleni che mangiamo col naso oltre che con la bocca, con la pelle, con tutte le nostre cellule. Per cui, come ad un nemico armato di fucile non si può rispondere con un pugnale, così a carenze esagerate aggravate da supernutrizione di veleni non si può che rispondere con un super-cibo. Quindi il dottor Rath ci fa comprendere nel suo libro che espone la sua teoria e metodo terapeutico, come le cellule del corpo umano abbiano diverse funzioni: le cellule delle ghiandole producono ormoni, i globuli bianchi producono anticorpi, le cellule del muscolo cardiaco (miocardio) generano l'energia elettrica destinata a far battere il cuore. La funzione specifica di ogni cellula è decisa nella predisposizione ereditaria, nel nucleo della cellula. Potremmo chiamarlo, modernamente, un circuito integrato per lo scambio cellulare. Ma a prescindere dalla varietà delle funzioni, ogni cellula utilizza gli stessi supporti di bioenergia, i biocatalizzatori, per le varie reazioni biochimiche essenziali che si producono nella cellula. Una gran parte di questi biocatalizzatori non possono essere fabbricati all'interno dell'organismo, devono essere introdotti dall'esterno: vitamine, minerali, oligoelementi, certi aminoacidi, e comunque, anche ciò che viene fabbricato internamente ha bisogno di questi biocatalizzatori perché siano prodotti: niente avviene dal nulla o gratuitamente. Senza l'apporto regolare, quindi quotidiano, e ottimale, la dose che serve di questi supporti bioenergetici, le cellule non possono svolgere bene il loro ruolo. La qual cosa significa che gli organi non possono funzionare bene a lungo, e più a lungo dura questa squilibrio più grave sopraggiunge la malattia. Questi concetti il grande genio di Leonardo da Vinci li aveva già espressi a suo tempo, parlando dell'equilibrata supplementazione energetica e nutritiva che deve compensare quella eliminata e consumata. Ed è questo il programma e il trattamento di base del dottor Rath: il pensiero leonardesco! Ossia, reintegrare, in dosaggio opportuno, proporzionato al bisogno quotidiano o alle carenze accumulate nel tempo con relativi danni, quei biocatalizzatori essenziali e indispensabili che, essendo stati usati per le funzioni quotidiane, più o meno variegate e numerose e forti, sono state eliminati, e quindi bisognosi di una sostituzione: un fiammifero usato non si riaccende, ce ne vuole un altro. La benzina usata viene eliminata, e la legna bruciata produce cenere: per il nuovo fuoco ci vuole altra legna non la cenere. Per questo il dottor Rath chiama questi biocatalizzatori "il combustibile biologico per le migliaia di reazioni biochimiche di ogni cellula".
Certi precedenti paragoni possono sembrare ovvi o ridicoli, ma non lo sono per il vostro corpo, per il quale non vi preoccupate del reintegro fino ad ammalarvi solo perché esso, nella sua perfezione intelligente, si arrangia, usando le riserve o supplendo con varie operazioni previste di ripiego, come quando produce colesterolo internamente quando non gliene apportate esternamente, o come quando trasforma un minerale in un altro in caso di carenza, come ci insegnano le teorie confermate dai numerosi esperimenti del grande genio Corentin Louis Kervran, il biologo bretone autore delle prove di trasmutazione a debole energia in geologia, fisica e biologia. Non c'è da meravigliarsi che ci sia un'epidemia cardiovascolare (una persona su due muore per malattie dell'apparato cardiovascolare!), se si considera quanto detto sull'impossibilità per l'uomo, a differenza dei gatti, degli orsi e degli ippopotami, di fabbricare quella vitamina così importante come la C, che serve per esempio per produrre il collagene che serve per costruire bene le pareti delle arterie, e che serve per un'adeguata eliminazione del colesterolo usato dal corpo. Se la vitamina C è presente in dose adeguata l'eliminazione avviene normalmente, ossia, il colesterolo del fegato si trasforma in acidi biliari e viene eliminato attraverso la vescica biliare e il tratto intestinale. In caso di carenza, il colesterolo non si trasforma (o non si trasforma tutto o bene), e rimane a ingolfare il fegato, formando magari calcoli se si lega ad altre porcherie o residui di lavorazione imperfetta di altre sostanze come trigliceridi e calcio; molta parte di questa melma passa nel sangue, gira, si deposita nelle arterie coronarie, ed ecco la causa delle mortalità cardio-ischemiche e cerebrovascolari. Dice giustamente il dr. Rath che "un ettogrammo di prevenzione vale come un chilogrammo di cura", ma il suo programma vitaminico personalizzato, brevettato, documentato, è una terapia che ha salvato migliaia di persone disposte a testimoniarlo volentieri, soprattutto persone anziane che hanno potuto evitare l'angioplastica o il by-pass. Egli ci ricorda, per renderci consapevoli e rispettosi della nostra macchina fisica, che il cuore lavora ininterrottamente aprendo la sua saracinesca ben 100.000 volte al giorno per fare passare quel sangue che circola nei 96.000 Km di vasi sanguigni, sangue che basta arricchire di vitamina C e degli aminoacidi lisina e prolina per avere l'effetto "Teflon" e impedire quindi che il colesterolo o altre particelle grasse si attacchino sulle pareti vascolari, mentre aggiungendo anche magnesio e l'aminoacido arginina si ottiene di rilassare le pareti dei vasi sanguigni evitando così gli spasmi che causano ipertensione. L’aggiunta invece di carnitina, coenzima Q10, vitamine B e altro, fornirà un buon carburante alle cellule migliorando il rendimento del motore ossia del cuore, che batterà regolarmente come i pistoni di un motore di un'automobile che abbia avuto il giovamento di una buona messa a punto. E non dimentichiamo l'antiruggine! Gli antiossidanti cacceranno via quella che il dr. Rath chiama "ruggine biologica". Egli non tralascia anche di consigliare un'alimentazione attenta, un'attività fisica regolare ma anche l'adeguato riposo oltre che l'integrazione, per evitare di fare la fine di certi sciocchi che fanno solo attività fisica senza integrazione, esaurendo così le loro riserve vitaminiche (ammesso che le abbiano), oltre che riempirsi di residui tossici dovuti alla combustione energetica che non riescono ad eliminare. Le carenze vitaminiche nelle cellule delle pareti arteriose, come egli illustra, causano aumento di tensione, ispessimento, lesioni e crepe nonché diminuzione del diametro della parete a causa dei depositi aterosclerotici provocando quindi ipertensione, attacchi cardiaci (per l'occlusione dell'arteria coronaria), ictus (per l'occlusione di quella cerebrale); in quelle del muscolo cardiaco similmente ispessimento e restringimento dell'arteria nonché ipertensione che portano all'aritmia, all'insufficienza cardiaca, di cui affanno e affaticamento grave, dovuti ai danni del pompaggio del sangue e all'edema conseguente, sono chiari segni. Nel Journal of Applied Nutrition del 1996 potete trovare conferma di tutte queste teorie negli studi effettuati su 55 pazienti in stato avanzato di malattia cardiovascolare. Come anche in altri studi di altri medici, citati dal dr. Rath: il dr. James Enstrom (Los Angeles), il canadese dr. G. C. Willis. In questo modo il dr. Rath risponde alla domanda meravigliata che gli autori di un famoso manuale di medicina veterinaria, i professori H. A. Smith e T. C. Jones, si pongono dopo aver osservato l'assenza assoluta negli animali domestici di malattie aterosclerotiche (ovviamente avranno avuto modo di osservare più facilmente gatti e cani che leoni ed orsi!). Ed auspicano la scoperta del motivo di quest'esenzione per poterne trarre giovamento per l'uomo. Questo nel 1958. Dopo circa 60 anni il dr. Rath ha trovato la risposta auspicata! Questo significa che potrebbero diminuire o sparire del tutto quelle 12 milioni di morti (tanti ne conta l'OMS) per attacchi cardiaci e ictus. La gatta di mio cugino ascolta incredula quanto gli dico sul dr. Rath, e comunque aggiunge che lei, la vitamina C, oltre a quella che produce, la ricava anche da quella che trova in qualche topolino fresco che l'ha appena prodotta!