13-02-2017
Gli antibiotici spesso vengono prescritti per infezioni virali come il raffreddore, l'influenza, la febbre ghiandolare, l'herpes e la gastroenterite. Gli antibiotici però non hanno alcuna voce in capitolo contro le infezioni virali, poichè non possono nè uccidere nè fermare la moltiplicazione dei virus. A volte un'infezione virale può indebolire il sistema immunitario, specialmente fra i gruppi "a rischio" come gli anziani, i giovanissimi, le persone che hanno subìto operazioni chirurgiche o traumi. Di conseguenza, un'infezione virale spesso conduce a un'infezione batterica secondaria: questo è spesso il motivo per cui vengono prescritti antibiotici per le infezioni virali. Di sicuro sarebbe molto più sensato aspettare di vedere se l'infezione batterica si sviluppa e, nel caso, aiutare il sistema immunitario della persona a rischio a prevenire l'insorgere di un'infezione batterica secondaria. Anche per le infezioni meno gravi, invece di cure semplici vengono prescritti antibiotici. Molto spesso le infezioni non richiedono nessun tipo di trattamento, perchè è il corpo che le combatte naturalmente. Ma, se necessario, questa battaglia può essere sostenuta con mezzi naturali. E' importante lasciare che sia il corpo a combattere un'infezione, in quanto ciò stimola il corpo stesso a costruirsi una resistenza naturale contro quel tipo di infezione. Bisognerebbe intervenire solo quando il corpo sta chiaramente perdendo la sua battaglia. A differenza di quel che comunemente si crede, molti antibiotici non distruggono completamente i batteri, ma si limitano a bloccarne la crescita. E' il sistema immunitario che deve fare il resto. Gli antibiotici dovrebbero venire usati come l'ultima risorsa, non come la prima. Se certi antibiotici come la penicillina vengono presi in modo inappropriato o per un periodo troppo breve, i batteri possono sviluppare resistenza. La prossima volta che verranno in contatto con questo antibiotico, i nuovi ceppi resistenti, ne neutralizzeranno gli effetti. In questo modo, il farmaco comincia a diventare inefficace. Quando molti tipi di batteri cominciano a sviluppare resistenza alla penicillina, il farmaco diventa inutile. Il risultato è che si rende necessario sintetizzare e fabbricare nuovi potenti antibiotici: ma per quanto si faccia, il ritmo col quale si sviluppa la resistenza batterica è molto più veloce del ritmo col quale le case farmaceutiche riescono a produrre nuovi antibiotici.
A causa dell'uso eccessivo di antibiotici, le allergie si fanno sempre più comuni. Le reazioni allergiche variano dall'esantema cutaneo all'edema, agli spasmi bronchiali (costrizione delle vie aeree), allo shock. Antibiotici come la tetraciclina e l'amoxicillina disturbano i batteri intestinali, soprattutto quelli "buoni" e utili come il Lactobacillus acidophilus e il Bifidobacterium bifidus. Ciò può causare problemi intestinali come diarrea, flatulenza e rigonfiamento addominale. E' ormai evidente che i disturbi della flora batterica intestinale hanno una parte importante nello sviluppo di malattie intestinali come la colite ulcerosa e il cancro al colon. Un'altra conseguenza è l'eccessiva crescita di lieviti e di funghi nell'intestino che portano alla candidosi intestinale. Oggi questo problema interessa fortemente il mondo occidentale e coincide con l'uso eccessivo degli antibiotici. Di solito la candidosi si riscontrava solo in individui con il sistema immunitario debole, per esempio nei bambini, in cui le difese immunitarie sono ancora in fase di sviluppo, negli anziani, già in fase di declino, e nei pazienti immunodepressi per diverse ragioni (per esempio in chi ha fatto un uso prolungato di steroidi). Nel ventunesimo secolo la candidosi intestinale colpisce individui di tutti i gruppi e di tutte le età. Ciò mi fa pensare che l'immunità generale sia minacciata.